mercoledì 20 luglio 2011

Ampliamento discarica di Peccioli: presentate 18 osservazioni

 Il consigliere provinciale dell'Udc Maurizio Lucchesi critica e chiede l'annullamento dell'iter

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Nella foto: un rendering dell'allestimento del 1° lotto

Continua a far discutere il progetto di ampliamento della discarica di Peccioli, presentato alla Provincia di Pisa e in attesa di autorizzazione. Un ampliamento che di fatto è un raddoppio della discarica esistente, le cui ragioni sono state presentate dalla Belverdere come "strumentali" alle fasi intermedie del piano interprovinciale sui rifiuti, ma che in realtà servirà a raccogliere i rifiuti di Firenze e Prato in attesa del famigerato inceneritore di Casa Passerini.


Intanto sul progetto è stato presentato un documento agli uffici tecnici della Provincia, in cui vengono espresse 18 osservazioni, a opera del consigliere provinciale dell'Udc Maurizio Lucchesi. All'ufficio Ambiente Lucchesi chiede innanzitutto di annullare il procedimento autorizzativo: "La volontà di ampliare la discarica già esistente di ben 4,0 milioni di metri cubi - si legge - viste le dimensioni, non si configura come un ampliamento ma di fatto è una nuova discarica per cui l'iter intrapreso per l'iniziativa di cui all'oggetto non è pertinente, è da ritenersi nullo".

Un progetto illegittimo, per Lucchesi, dato che "manca ancora la pianificazione interprovinciale delle province di Massa, Lucca, Pisa e Livorno dell'ATO Costa comprendente, per cui la concessione rilasciata fuori dal Piano Interprovinciale dei Rifiuti è da ritenersi una grave trasgressione politica, amministrativa e dirigenziale". La concessione, dice ancora, "falserebbe e destabilizzerebbe la parte analitica del Piano ed il Piano stesso come qualsiasi altra concessione rilasciata per il trattamento dei rifiuti sia termico che di conferimento in discarica".

Entra poi nel merito della discarica, e riferendosi a un "recente e grave episodio di inquinamento idrico da percolato che ha interessato un rio Melorio che scorre in prossimità dell'attuale discarica", pone in evidenza proprio il fatto che il rio Melorio è affluente del fiume Era, il quale a sua volta è affluente del fiume Arno: "Un eventuale sversamento di percolato, che potrebbe essere causato dal dissesto degli sbarramenti o altro dovuto per qualsiasi fattore o calamità naturale o terremoto, provocherebbe un danno incalcolabile a tutto il bacino idrico interessato".

Lucchesi punta il dito anche sul tipo di rifiuti che verrebbero immessi: "ci sono anche rifiuti speciali e tipologie di rifiuti descritte come 'non definite'", e sulle misure di sicurezza previste: "Lo spessore della geomembrana non è sufficiente a impermeabilizzare il suolo", e "mancano precise analisi di composizione del percolato".

Il consigliere cita poi la normativa europea sulla gestione di rifiuti: "Le discariche rappresentano 'l'ultima soluzione' - afferma - e considerato che l'orientamento attuale è quello di tendere se non proprio a "rifiuti zero" quanto meno ad una loro forte e drastica riduzione in tendenza con gli indirizzi e le normative, un'altra discarica e poi di queste dimensioni appare veramente inappropriata e potrebbe essere un deterrente per la differenziazione ed il riciclo dei rifiuti".

Ancora, tra i motivi del "No" c'è il diritto alla salute: "Non viene assolutamente tenuto di conto dello studio epidemiologico condotto dal CNR di Pisa in cui, tra l'altro, emerge un aumento statisticamente significativo di alcune patologie tumorali nella popolazione che insiste su un raggio di 5 Km dalla discarica esistente".

Osservazioni anche di carattere politico, quelle che Lucchesi presenta per evidenziare i benefici di una gestione diversa dei rifiuti: "Un trattamento di differenziazione e riciclo dei rifiuti al posto di uno sviluppo della discarica produrrebbe non solo nuove risorse economiche per la società che gestisce l'impianto- scrive - ma anche e soprattutto darebbe origine a nuove economie con molti nuovi posti di lavoro per i cittadini locali, accrescerebbe il rispetto per la salute pubblica, il territorio, il risparmio energetico, la produzione di materie prime, il potenziamento e sviluppo delle imprese che recuperano i materiali differenziati, non intralcerebbe la sopravvivenza delle esistenti economie locali di numerosissime micro e piccole imprese che vivono delle risorse del territorio e di turismo".

Mette poi in evidenza il "contesto paesaggistico di notevole valore storico, paesaggistico e d'interesse culturale" in cui è immersa Peccioli, e anche se l'area della discarica "è circoscritta in una zona degradata non per questo è legittimo aggravare la situazione con una montagna di eccezionali dimensioni di rifiuti, che non saranno prodotto locale, ma proveniente da fuori distruggendo il contesto naturale e storico circostante".

Infine, ricorda che l'ampliamento della discarica determinerà un "aumento rilevante del pendolarismo giornaliero di mezzi pesanti addetti al trasporto del conferito inquinerà per anni", e esorta "l'Amministrazione Provinciale e la Sua Dirigenza vista la non necessità per un ampliamento di sì vaste dimensioni e non giustificabile dal punto di vista di autosufficienza", di prendere in considerazione "il fatto che non può fare privilegi ad un soggetto decretando per conseguentemente una gravi crisi economica ad altri settori già avviati i quali sopravvivono confrontandosi con le difficoltà che tutti oggi ben conosciamo".
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Peccioli, cresce il No all'ampliamento della discarica

Si aggiunge alla lista dei contrari anche Vincenzo di Sandro, al comune con la lista Peccioli Libera. Costituito il "Comitato Tutela Ambientale Alta Valdera"

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Aumentano le voci di dissenso al progetto di raddoppiamento della discarica di Peccioli, presentato dalla Belvedere spa alla Provincia di Pisa e in attesa del relativo via libera. A presentare osservazioni, dopo il consigliere provinciale dell'Udc Maurizio Lucchesi, è questa volta la lista di centro destra Peccioli Libera, all'opposizione in Comune, tramite il suo capogruppo Vincenzo Di Sandro.

"A nostro avviso - afferma Di Sandro in un comunicato - lo studio di impatto ambientale presentato dalla Belvedere Spa presenta diverse incongruenze e tende a minimizzare i rischi e le conseguenze del nuovo ampliamento, sia per l'ambiente che per la salute dei cittadini. Ci preme sottolineare - prosegue - come sia la Belvedere Spa che il Comune di Peccioli (che ne detiene la maggioranza delle azioni) abbiano evitato di pubblicizzare in maniera adeguata la volontà di realizzare un ampliamento di queste dimensioni (4.500.000 metri cubi di rifiuti - una quantità inimmaginabile) e la richiesta di poter conferire a Legoli anche rifiuti speciali".

Accusa poi la Belvedere Spa e il Comune di Peccioli di aver ""di fatto" evitato di coinvolgere nella maniera più assoluta la cittadinanza in questa decisione. Se da una parte è abbastanza semplice immaginare quale siano i motivi che abbiano portato il Presidente della Belvedere Spa ed il Sindaco di Peccioli ad adottare questa "politica del silenzio" in merito al nuovo ampliamento della discarica di Legoli, dall'altra è impossibile non esprimere un netto giudizio di biasimo per una così grave carenza di trasparenza e di confronto con gli abitanti di Peccioli e dei comuni limitrofi alla discarica di Legoli". Per questei motivi la lista "chiede pertanto l'avvio di un'inchiesta pubblica ai sensi della L.R. n. 10 del 12.02.2010".

"Decisioni di portata così grande - continua Di Sandro - per l'ambiente, per il territorio e anche per la salute dei cittadini non possono essere prese "a porte chiuse" e senza aver prima ascoltato cosa la popolazione ha da dire in merito. Per questi motivi ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà a questo nuovo ed ennesimo ampliamento della discarica di Legoli e chiediamo di nuovo alle autorità competenti di avviare un'Inchiesta Pubblica od ogni altra iniziativa che possa permettere ai cittadini di Peccioli di espriemere le proprie idee e decidere, in maniera autonoma e consapevole, cosa ne sarà del territorio in cui vivono e del loro futuro".

Nel merito del progetto, la lista Peccioli Libera punta il dito su diversi fattori, dalle dimensioni alla mancanza di una pianificazione interprovinciale, per passare alla funzione stessa della discarica, in relazione alle tipologie di rifiuti che vi verranno destinati. "Gran parte di esse in realtà - dice Di Sandro - potrebbero essere facilmente riciclate e riutilizzate (scarti lavorazione legno, cortecce, segature, mattoni, mattonelle, cementi etc...), anche perché, essendo rifiuti speciali, in gran parte sarebbero già selezionati e differenziati".

"Non si specifica - prosegue - se i rifiuti in questione saranno reperiti esclusivamente all'interno del territorio provinciale, o dell'ATO di cui fa parte la provincia di Pisa, oppure potranno essere reperiti dal gestore anche fuori ATO o fuori Regione", e propone "di rivalutare attentamente la lista delle tipologie di rifiuti di cui si richiede il conferimento in discarica ed i loro quantitativi specificandone eventualmente in maniera più specifica quantità, provenienza e modalità di conferimento".

Al progetto si critica un'impostazione che "minimizza in maniera strumentale anche la dispersione di biogas nell'aria, asserendo che questa sarà nulla". "In realtà - si legge nelle osservazioni - analisi condotte recentemente dalla Provincia di Pisa, a seguito di alcune segnalazioni, hanno evidenziato che già oggi le percentuali di biogas disperso nell'aria sono considerevoli e sicuramente molto maggiori di quelle preventivate. La Belvedere S.p.A. sostiene che i cittadini di Peccioli sono "favorevoli" alla discarica, spesso facendo leva su argomenti come la presenza dell'azionariato diffuso, la partecipazione del Comune, la fiducia consolidata, la certificazione EMAS e quant'altro. Anche nel progetto di ampliamento in oggetto si sottintende più volte che non vi è opposizione da parte della cittadinanza".

"Tali affermazioni sono false - scrive categoricamente - nell'ultimo mese, dopo che la notizia della presentazione del progetto di ampliamento in oggetto è in qualche modo "trapelata", si sono pubblicamente espressi con pareri fortemente contrari e a quest'ulteriore nuovo ampliamento sia i consiglieri e gli esponenti della lista civica Peccioli Libera (centro-destra) che i consiglieri e gli esponenti della lista civica Peccioli Democratica (centro-sinistra) che insieme rappresentano la maggioranza dei votanti delle ultime elezioni comunali (più del 60%). Inoltre hanno manifestato la loro contrarietà a questo nuovo ampliamento anche i rappresentanti locali dell'U.D.C., di F.L.I., del P.D.L., di S.E.L, ed alcuni esponenti del P.D. a cui vanno aggiunti i dirigenti provinciali dell'U.D.C., la commissione provinciale ambiente dell'U.D.C. e alcuni rappresentati provinciali e regionali di S.E.L. e del P.D.L".

Ma non solo dalla politica si è alzata la voce contraria: "Per la prima volta a Peccioli si è costituito anche un Comitato Civicocontrario a questo nuovo ampliamento della discarica di Legoli che ha organizzato in autonomia alcune assemblee pubbliche informative molto partecipate e che si sta adoperando molto attivamente in questo senso. In generale - conclude Di Sandro - gran parte della cittadinanza di Peccioli (e non solo) si sta dimostrando molto sensibile e preoccupata. A nostro avviso non si può non ascoltarla".

Infine, è proprio il neocostituito comitato a prendere la parola sulla vicenda. "Il Comitato Tutela Ambientale Alta Valdera - si legge nel comunicato emesso - costituito da un gruppo di cittadini del Comune di Peccioli e di alcuni comuni limitrofi, dopo aver preso visione del progetto presentato da Belvedere SpA in relazione all'ampliamento della discarica di Legoli, ha presentato alla Provincia di Pisa un documento di osservazioni al procedimento in questione".

In particolare si segnala che: "La procedura avviata da Belvedere SpA vìola nella sostanza un principio di trasparenza nei confronti delle comunità del territorio che ospita la discarica. Buona parte della popolazione è infatti venuta a conoscenza dell'esistenza del suddetto progetto solo attraverso un comunicato stampa del Coordinamento Gestione Corretta Rifiuti Valdera. Lo Studio di Impatto Ambientale presentato da Belvedere SpA risulta, a nostro avviso, decisamente carente sotto vari profili, come evidenziato nelle Osservazioni da noi presentate alla Provincia di Pisa (reperibili on-line sul sito della Provincia e sul sito www.cgcrvaldera.it). Dunque verrebbe sottostimato l'effettivo pericolo ambientale connesso all'ampliamento proposto".

A fronte di queste considerazione, concludono, "il Comitato auspica che sia possibile aprire, nei mesi a seguire, un confronto aperto e propositivo sul tema della gestione dei rifiuti sul territorio dell'Alta Valdera".

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