lunedì 31 ottobre 2011

Rassegna Stampa: Protesta anti rifiuti sul red carpet gli abitanti di Riano al Roma Film Fest

EMERGENZA AMBIENTALE

Protesta anti rifiuti sul red carpet
gli abitanti di Riano al Roma Film Fest

Manifestazione con volantini e cartelli; le foto di Alemanno e Polverini marchiate con scritta «Venduti»

    EMERGENZA AMBIENTALE
    Protesta anti rifiuti sul red carpet
    gli abitanti di Riano al Roma Film Fest
    Manifestazione con volantini e cartelli; le foto di Alemanno e Polverini marchiate con scritta «Venduti»
    La protesta presso il red carpet (Ansa)
    La protesta presso il red carpet (Ansa)
    ROMA -
    I rifiuti minacciano di ammorbare l'aria del Roma Film Fest. Una ventina di persone compresi due bambini sono arrivati sabato verso le 18.40 quasi fino al red carpet del Festival di Roma per protestare contro il progetto della discarica che dovrebbe nascere nell'area di Riano: un grande impianto destinato ad accogliere, almeno per 3 anni, la maggior parte dei rifiuti della Capitale che - a partire dal marzo 2012 - non potranno più andare nella discarica esaurita di Malagrotta. In magliette bianche con scritto «No alla discarica» e volantini in cui si incitava a continuare la protesta con nuove manifestazioni.
    Gli abitanti di Riano al Film Fest (Eidon)
    Gli abitanti di Riano al Film Fest (Eidon)
    LA PACE DELLA CAMPAGNA -
    I manifestanti - che nelle scorse settimane erano stati protagonisti di altre clamorose proteste e avevano più volte bloccato la via Flaminia - esibivano in Auditorium anche le foto del sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e della presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, con sopra la scritta «Venduti». Si tratta di un gruppo di rappresentanti degli abitanti di Riano, che si sono fermati al festival per una ventina di minuti in tutto. «Questo è un problema che ci sta uccidendo, ci è calato dall'alto - hanno detto ai giornalisti e al pubblico presente -. Eravamo andati in campagna per vivere tranquilli e adesso ci portano la discarica. La gente a Malagrotta si ammala e non vogliamo fare la stessa fine. Lotteremo fino in fondo».
    Redazione online
    29 ottobre 2011(ultima modifica: 31 ottobre 2011 09:22)© RIPRODUZIONE RISERVATA

    fonte corriere.it

    L'archeologo Flavio Enei: "Salviamo i nostri tesori".wmv

    Da www.etruriain.tv


    venerdì 28 ottobre 2011

    Rifiuti, la Polverini chiede al governo una azione 'preventiva' contro i possibili ricorsi (viva la democrazia)

    Rifiuti, si complica il rebus Malagrotta
    Alemanno: chiusura a marzo

    Il proprietario Cerroni esclude proroghe. Polverini: decide il prefetto. Riano e Corcolle in lotta: pronte azioni legali


    ROMA - Si complica il rebus Malagrotta, la discarica alle porte di Roma che dovrebbe chiudere il battenti il 31 dicembre. Oggi il sindaco Alemanno ha parlato di marzo come mese più probabile per la cessazione dell'attività, mentre la presidente Polverini, fino a poco tempo fa inflessibile sul 31 dicembre, ha detto che la parola finale spetta al prefetto Pecoraro. Il quale poco tempo fa «ha detto che probabilmente si poteva andare di qualche settimana oltre la scadenza del 31 dicembrei». Le recenti dichiarazioni del proprietario di Malagrotta, Manlio Cerroni, contraddicono sindaco e governatrice: «Non è vero che Malagrotta può avere ancora proroghe» a causa delle volumetrie disponibili.


    «La chiusura non è pensabile entro la fine dell' anno - afferma Alemanno - perchè i siti alternativi sono in preparazione e quindi penso che il mese più probabile sia marzo, ma aspettiamo le decisioni del prefetto». Poi, rincara: «Se la prospettiva di chiudere Malagrotta a marzo, per portare Roma fuori da una vergogna che dura da 40 anni, si scontra con i veti dei territori rischiamo di non poter chiudere la discarica più grande d'Europa o, peggio, di doverne aprire una uguale».


    Lo «spettro di una nuova Malagrotta», per ora, è avvertito con forza dagli abitanti di Quadro Alto e Corcolle (i siti individuati come discariche provvisorie) ma il decreto del commissario Giuseppe Pecoraro parla chiaro. E non esclude, «l'individuazione di altri siti, tra quelli ritenuti idonei, che dovesse rendersi necessaria sulla scorta di ogni ulteriore esigenza sopravvenuta».


    «Ora tutto dipende dalla magnanimità del proprietario di Malagrotta a cui si dovrà chiedere con tante scuse e con il cappello in mano se ci fa il favore di trovare uno spazio residuo per scaricare i rifiuti nei primi tre mesi del 2012 - è la previsione del consigliere del Pd Enzo Foschi - Per convincerlo si potrebbe giocare, magari, l'unica carta di scambio in mano a Regione e Comune, e cioè non procedere all'esproprio delle cave di Quadro Alto».


    Riano e l'VIII municipio (dove sono state localizzate le due nuove discariche provvisorie) sono in allerta. Stamane in commissione regionale Ambiente il sindaco di Riano Marinella Ricceri ha annunciato esposti in Procura e nei prossimi giorni sono attese azioni dimostrative nella Capitale.


    Intanto Polverini chiede e ottiene dal Governo l'apertura di un tavolo che valuti il piano rifiuti e scongiure il rischio ricorsi. «Un'azione preventiva - spiega il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto - verso cui non ho avuto nessuna difficoltà a dare la mia piena disponibilità e quella del Governo». «Credo sia necessario un percorso condiviso - commenta la governatrice -. Lo pretendo, perchè non voglio incorrere di nuovo in un problema di difficile gestione. Anche su questo nelle prossime ore si aprirà un tavolo di confronto così ognuno si assumerà le proprie responsabilità».
    fonte Il Messaggero Giovedì 27 Ottobre 2011 - 19:37    Ultimo aggiornamento: Venerdì 28 Ottobre - 15:28

    Rassegna stampa: Su Pizzo del Prete spunta il problema delle rotte degli aerei

    Dal Messaggero del 28 ottobre 2011

    giovedì 27 ottobre 2011

    Aspettiamo le Ruspe? - ASSEMBLEA CITTADINA GIOVEDI’ 27 OTTOBRE ORE 21 PRESSO LA SCUOLA DON MILANI

    Aspettiamo le Ruspe?

    Rassegna Stampa: Galan: "Allibito dalla governatrice è prepotente e vuole forzare la legge"

    Galan: "Allibito dalla governatrice
    è prepotente e vuole forzare la legge"

    Stoccata del ministro: si capisce che non ha studiato a Eton. Da quando sono a Roma ho visto cose dell'altro mondo. Fortuna che sono temprato, c'ho un carattere solido

    di GIOVANNA VITALE "Sono allibito". All'indomani del terremoto provocato dall'impugnazione del Piano casa da parte del governo, il ministro Giancarlo Galan sembra l'eroe di Blade runner. Solo che i suoi Bastioni di Orione sono le Mura Aureliane: "Da quando sono a Roma ho visto cose dell'altro mondo. Fortuna che sono temprato, c'ho un carattere solido", sorride il titolare dei Beni culturali.

    Ministro, ma perché lei con la Polverini non s'è mai preso?
    "Non so dire... Ci sono alcune cose che mi dan fastidio: 'sto atteggiamento prepotente, "parlo con il premier"... io non ho mai telefonato a Berlusconi, ho fatto 15 anni il presidente del Veneto, ho fatto l'unico Piano casa che ha funzionato... Mi son risolto sempre tutto da solo. È poi stupefacente questo uso disinvolto del linguaggio, poco raffinato: uno che non la conosce, capisce subito che non ha studiato a Eton".

    Allora ha ragione la Polverini quando dice, a proposito della bocciatura del Piano casa, che c'è accanimento da parte sua...

    "Sa qual è la cosa che mi colpisce di più? Questo voler pretendere di forzare norme che, dalla Costituzione in giù, sono scritte in tutte le leggi italiane. Non è questione di governo amico. La Costituzione prevede che la tutela del paesaggio sia affidata allo Stato e io la esercito. Un Piano casa deve prevedere che si facciano ampliamenti, cambi di destinazione d'uso, ma non che una legge regionale possa scavalcare la legge nazionale per costruire
    un impianto da sci o una sessantina di darsene".

    La giunta del Lazio obbietta che queste infrastrutture sono strategiche per lo sviluppo della Regione.
    "Ma mica io dico di non farle. Le costruiscano pure, ma secondo le norme dello Stato e quindi con l'autorizzazione degli organi di cui lo Stato si serve per esercitare il potere di tutela. Io li avevo pure avvertiti a luglio, ma apriti cielo: hanno reagito come se avessi commesso chissà quale delitto. Invece bastava fermarsi un attimo e vedere quali interventi fare per evitare lo stop del governo".

    Intanto la governatrice ha invocato un chiarimento e oggi ha incontrato Alfano, insieme a un drappello di big pidiellini. Com'è andata la riunione?"Non lo so perché non mi interessa. Lei è il capo di una Regione, io sono ministro pro tempore dei Beni culturali. All'atto di nomina io giuro sulla Costituzione, mi si impone di tutelare il paesaggio e io lo tutelo. Il ricorso proposto innanzi alla Consulta non è una questione politica".

    Tuttavia le accuse lanciate contro di lei, il governo e il premier sono pesanti. Anche lei, come tanti altri, pensa che la Polverini abbia preso il Piano casa a pretesto per smarcarsi da Berlusconi?
    "È una supposizione che ha una sua legittimità ma io non la voglio fare. Certo è che quando dice "ho preso un milione e mezzo di voti" c'è da preoccuparsi. Perché: chi li ha presi quei voti? Lei sola? Cosa sono 'sti discorsi? E comunque questo ti autorizza a fare qualcosa di incostituzionale? Non potrebbe neppure se avesse preso il 100%. Le amministrazioni si esprimono per atti soggetti alla legge".
    Quindi non è vero che lei ha insistito sul ricorso contro la legge del Lazio solo per puntiglio.
    "Ma sa quanti erano all'inizio i motivi di impugnazione? Diciotto. Che alla fine abbiamo ridotto a 34 punti, oltretutto limitando la richiesta al petitum, non bloccando tutta la legge. Adesso l'unica cosa da fare è aspettare la pronuncia della Corte o modificare la legge regionale".

    Cosa consiglia ministro?

    "Di modificare la legge, la stessa cosa che suggerii a luglio. Tra l'altro non è la prima volta: abbiamo impugnato anche il Piano casa del Molise e quella giunta l'ha cambiata".
    Non crede che, visti i rapporti, se glielo consiglia lei la Polverini fa il contrario?
    "È questo il guaio, che lei personalizza tutto. Se io avessi preso come un'offesa personale ogni impugnazione, starei fresco: nella vita mi è capitato almeno una ventina di volte".

    Lei però non ha mai minacciato di andarsene, mentre in questo caso si è quasi dimessa mezza giunta.
    "Calma, calma, qui non si è dimesso nessuno, ma non mi faccia dire altro. Da quando sono a Roma mi par di vivere in un altro mondo".

    È questo il punto: il Pdl locale sostiene che lei, da veneto, è contro Roma. È così? Ha anche tolto i fondi al Festival del cinema.

    "È una delle più colossali fesserie che si possono dire, io sono solo un tipo rigoroso. Qualsiasi altro ministro al posto mio avrebbe detto: cosa saranno mai 150mila euro da dare al Festival di Roma, così evito di litigare. Siccome però non sono soldi miei, ma dei cittadini italiani, io ho fatto la cosa che ritenevo più giusta. Sarò influenzato dalle letture einaudiane, ma penso che fare concorrenza al Festival di Venezia sia uno spreco di risorse. Se Roma facesse quello che fa Parigi, una rassegna di retrospettive, oppure ciò che Venezia non riesce a fare, cioè il mercato da portare via a Cannes, sarei prontissimo ad aiutarla".

    È andata così pure sul Piano Casa? Mi spiego: poteva decidere di non chiedere l'impugnazione?
    "Quello era un obbligo, scritto nella Costituzione, in consiglio dei ministri eravamo tutti d'accordo. Spero che prima o poi lo capiscano, che la ragione prevalga. Che rifacciano la norma, così ritiriamo il ricorso".
    (27 ottobre 2011)

    giovedì 20 ottobre 2011

    Rassegna Stampa: Crisi rifiuti - La protesta arriva alla Regione

    Crisi rifiuti: La protesta arriva alla Regione

    Mercoledì 19 Ottobre 2011 17:16 urbe - cronaca

    Roma, 19 ott 2011- Monta la protesta contro le nuove discariche previste per sostituire quella di Malagrotta, che dovrebbe essere chiusa entro la fine dell'anno. Oggi gli abitanti di Riano, di Corcolle, ed il Comitato rifiuti zero del Lazio, si sono ritrovati davanti al Consiglio regionale di via della Pisana. La giornata del consiglio prevedeva infatti la discussione di due mozioni, presentate una dal gruppo consiliare della Federazione della sinistra e l’altra dai tutti i capigruppo dell’opposizione. Le mozioni riguardavano le misure urgenti da adottare per i rifiuti e la richiesta di non costruire nuove discariche ma di incentivare e puntare dritti sul riutilizzo, sul porta a porta e sul ciclo rifiuti zero. Alle 11,30 erano presenti già alcune centinaia di persone, armate di fischietti, bongo, trombette e tantissimi striscioni.

    rifiuti_regioneL’atmosfera è civile ma la gente è molto arrabbiata: c’è la netta sensazione, se non la certezza, che le istanze dei cittadini vengano oramai disattese proprio quando la pubblica amministrazione deve prendere le decisioni più importanti. Tra i manifestanti alcuni si chiedono "perché proprio sotto casa mia?" Ma per la maggioranza il discorso va oltre queste logiche, pur comprensibili, legate solo all'interesse personale; la gente vuole un vero e proprio cambio di direzione, non vuole più discariche e inceneritori, vuole il ciclo rifiuti zero. Questo fantomatico Ciclo non è un’invenzione utopistica ma un fatto reale che in molte parti d’Europa è già attivo. Le parole di alcuni rappresentanti del Comitato sono chiare: “Non si attuano metodi simili perché, in questo tipo di soluzioni, il guadagno è generale e non dei soliti noti; altrimenti non si spiega perché continuare a pagare per una cosa che potrebbe portar guadagno.”

    Le tre località dove dovranno sorgere le due discariche provvisorie e quella definitiva, sono: Corcolle,Riano (provvisorie) e Pizzo del Prete (definitiva). Elencare tutte le motivazioni che gli abitanti, di ognuno dei posti, hanno per opporsi sarebbe impossibile ma per dare un’idea basta pensare che Corcolle(VIII mun di Roma) è un quartiere privo di luoghi di aggregazione, di servizi e soprattutto di una decente rete stradale; già oggi il traffico è congestionato, immaginiamo cosa potrebbe succedere con l’aggiunta delle centinaia di camion dell’Ama che si troverebbero ogni giorno a fare la spola tra Roma e la discarica. Riano è un comune a nord di Roma ed il sito scelto si trova in una cava di tufo tuttora attiva ma che dalla Regione viene definita in disuso(manifestano anche gli operai della cava che perderanno il lavoro). Per di più ci troviamo nella valle del Tevere, nei pressi di alcune falde acquifere: superfluo spiegare perché già solo questo fatto dovrebbe rendere inattuabile il tutto. Pizzo del Prete, è una località verde quasi incontaminata, dove ancora si coltiva la terra, dove sorgono agriturismi e piccole aziende agricole. Non solo, questa ameno paesaggio è anche un sito archeologico di rilievo, con le sue testimonianze etrusche, romane e altomedioevali, tanto che anche il Ministro dei beni culturali Galan ha espresso parere contrario sulla discarica. Inoltre intorno a quest’ oasi verde, sorgono numerosi comuni e frazioni come Cerveteri, Ladispoli, Valcanneto, Cerenova e Fiumicino che inevitabilmente saranno inondati da tutto quello che normalmente esce da una discarica. Da sottolineare come nessuno dei tre siti scelti rispetti i limiti delle distanze che devono esserci fra costruzioni di questo genere e le abitazioni, a Riano, per esempio, la discarica sarebbe a soli 300 metri da un asilo.

    Alle 12.30 una delegazione di cittadini viene fatta entrare per assistere alla riunione consiliare. Fuori tramite un altoparlante tutti possono sentire gli interventi dei vari consiglieri. Applausi per le parole dei firmatari delle mozioni e fischi fragorosi agli interventi della maggioranza, soprattutto a quello di Storace, reo secondo i più di aver risposto, come se non avesse proprio sentito le istanze dei dirimpettai che proponevano soluzioni alternative alle discariche, con la solita frase” da qualche parte bisogna metterli i rifiuti”. Ad un certo punto, forse per la paura di una possibile occupazione dell’aula da parte del Comitato, viene chiamata la polizia che però al momento di entrare nell’edificio viene bloccata da un muro umano formato da tutti i partecipanti alla protesta che con le mani in alto e intonando Fratelli d’Italia si mette davanti all’entrata. Al termine del dibattito, tutte le richieste vengono respinte e la maggioranza decide di perseverare sulla strada intrapresa. Alle 17.30 la riunione viene chiusa ma la delegazione dei comitati occupa l’aula consiliare. Questa sera i cittadini sono ancora riuniti: nessuno ha intenzione di arrendersi e l’unica certezza che esce da questa giornata di protesta è che ce ne saranno molte altre. Il pericolo che si arrivi alle scene viste a Napoli, con le persone in strada a difendere le proprie case e a bloccare i camion, è sempre più reale.

    Fabrizio Cascapera

    Comunicato Stampa del 19 ottobre 2011

    Inoltro il comunicato stampa del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio sul Consiglio Regionale Straordinario sui rifiuti svolto ieri alla Pisana

    Comunicato Stampa del 19 ottobre 2011

    Inaccettabile ed arrogante l’atteggiamento della giunta Polverini e dei consiglieri di maggioranza di fronte ai cittadini e alle cittadine che manifestavano.

    La delegazione di cittadini e cittadine rappresentanti il Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio, il Comitato di Riano, il Coordinamento Contro l’Inceneritore di Albano, dei Comitati di Corcolle e dell’associazione “Comitato Rifiuti Zero di Fiumicino” si sono ritrovati presso la sala Mechelli del Consiglio Ragione del  Lazio (via della Pisana), per assistere in diretta allo svolgimento dei lavori del Consiglio Regionale Straordinario, su richiesta del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio, per ridiscutere il piano rifiuti regionale. Dopo gli interventi dei Capi Gruppo e dei Consiglieri, la presentazione di più mozioni presentate dalla minoranza tutte respinte eccetto quella presentata dal PDL a favore dei siti individuati, l’indignazione dei presenti è salita a livelli tali da far arrivare alla decisione di occupare la sala.

    Lo svolgimento dei lavori è stato seguito e sostenuto da una folla di cittadini e cittadine, che occupavano il piazzale del Consiglio Regionale con bandiere e striscioni, arrivati da Riano, Albano, Roma, Cerveteri, Fiumicino.

    Alla fine dell’occupazione della sala giunge notizia che l’Assessore all’Ambiente Di Paolo si è reso disponibile ad un confronto con il Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio a data da definirsi.
    Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio

    martedì 11 ottobre 2011

    Rassegna stampa: L'Espresso - Rifiuti, il governo gela la Polverini

    Rifiuti, il governo gela la Polverini

    di Federico Formica
    Mazzata del ministro dei beni culturali Galan alla governatrice: la nuova discarica della capitale sorgerebbe su un sito archeologico etrusco e «lei nemmeno mi ha avvisato». Insomma, la regione non ne ha imbroccata una
    (11 ottobre 2011)

    lunedì 10 ottobre 2011

    le inchieste di la repubblica "L'INQUINATORE DI MELFI"

    L'inquinatore di Melfi

    Brucia il 50% dei rifiuti industriali pericolosi provenienti da tutta Italia e le indagini dell'agenzia di protezione ambientale hanno rilevato nei pozzi dell'impianto livelli di metalli pesanti spesso superiori ai livelli di norma. E' l'inceneritore della Fenice, del gruppo francese Edf. E a meno di sei km, gli abitanti del piccolo comune di Lavello sono in rivolta...


    fonte: La Repubblica - Inchieste

    domenica 2 ottobre 2011