mercoledì 25 aprile 2012

Parlamento europeo: "No all'incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati". Il commento degli addetti ai lavori

Il Parlamento europeo ha approvato la relazione per la revisione del programma d'azione in materia di ambiente. In materia di rifiuti, gli eurodeputati propongono alla Commissione l'introduzione del divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati. Eco dalle Città ha raccolto il commento di Daniele Fortini, presidente Federambiente, ed Attilio Tornavacca, direttore generale ed amministratore delegato ESPER

di Giuseppe Iasparra
lunedì 23 aprile 2012 16:55

Parlamento europeo: "No all'incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati". Il commento degli addetti ai lavori
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Il Parlamento europeo lo scorso 20 aprile ha approvato a stragrande maggioranza la relazione “sulla revisione del sesto programma d’azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma”. Con questo voto il Parlamento sollecita la Commissione europea a proporre al più presto il Settimo programma di azione ambientale dato che l'edizione attuale (il sesto) scade nel mese di luglio.

In tema di rifiuti, l'aula chiede alla Commissione europea una migliore applicazione della vigente legislazione comunitaria sui rifiuti ed obiettivi più ambiziosi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio, tra cui un netto decremento della produzione di rifiuti. Tra le richieste del Parlamento spicca inoltre l'introduzione del divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati.

Il commento degli addetti ai lavori sul divieto
Eco dalle Città ha raccolto alcuni commenti sul divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati proposto dal Parlamento europeo.

"E' una proposta coerente con la gerarchia europea e con la direttiva europea sui rifiuti - ha dichiarato Daniele Fortini, presidente di Federambiente -. Per quanto riguarda l'Italia la parte di rifiuti riciclabile o compostabile avviata a recupero energetico rappresenta però una cifra residuale. Recuperiamo infatti circa il 70% degli imballaggi, quelli che sfuggono alla raccolta sono pochi. E nei nostri forni finiscono per la maggior parte rifiuti speciali, oltre alla parte urbana che non viene riciclata (sottovagliatura del trattamento meccanico-biologico, plastiche eterogenee, indifferenziato non raffinato che non riusciamo a trattare). La preoccupazione più grande nel nostro Paese - ha sottolineato Fortini - riguarda invece le 15 milioni di tonnellate di rifiuti (su un totale di 32) che invece di essere recuperate finiscono in discarica così come sono senza nessun trattamento".

"E' certamente giusto il principio - ha commentato Attilio Tornavacca, direttore generale ed amministratore delegato della E.S.P.E.R -. Per favorire effettivamente il riciclo sarebbe molto utile stabilire a livello europeo dei criteri di progettazione degli imballaggi che possano ridurre i costi dell’attività di selezione e riciclo. In Giappone, ad esempio, il governo ha imposto di produrre solo bottiglie trasparenti ed in Europa alcuni stati hanno penalizzato o vietato l’uso di "sleevers" in PVC, le etichette coprenti dell'intera bottiglia, che rende molto problematico il riciclaggio di bottiglie di PET o in vetro. Tuttavia - ha concluso Tornavacca - trovo comunque positivo rispetto al passato il fatto che sia stabilito chiaramente come prioritario il riciclo rispetto al recupero di energia".

Gli articoli della risoluzione del Parlamento europeo riguardanti i rifiuti
Il Parlamento europeo, (...)

31. ritiene che il settimo PAA debba favorire l'introduzione di incentivi volti a sostenere la domanda di materiali riciclati, in particolare se incorporati nel prodotto finale;

32. è del parere che il settimo PAA debba prevedere la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell'UE; ritiene che esso debba fissare obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente, nonché obbiettivi settoriali per l'efficacia delle risorse e parametri per l'efficienza dei processi; ricorda che i rifiuti costituiscono, inoltre, una risorsa che spesso può essere riutilizzata, assicurando un impiego efficiente delle risorse; invita la Commissione a studiare come migliorare l'efficacia della raccolta dei rifiuti provenienti dai prodotti di consumo grazie a un'espansione dell'applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore, nonché mediante orientamenti riguardanti la gestione dei sistemi di recupero, raccolta e riciclaggio; sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, in quanto i processi di estrazione, raffinazione e riciclaggio delle terre rare possono avere gravi conseguenze per l'ambiente se non vengono gestiti correttamente;

33. ritiene che gli obiettivi già definiti in varie direttive in relazione alla raccolta e alla separazione dei rifiuti debbano essere ulteriormente elaborati e impostati in modo da ottenere il massimo e il miglior recupero di materiali in termini di qualità in ciascuna delle fasi del riciclaggio, vale a dire raccolta, smaltimento, pretrattamento e riciclaggio/raffinazione; (...)


Risoluzione del Parlamento europeo del 20 aprile 2012 sulla revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma d'azione in materia di ambiente – Un ambiente migliore per una vita migliore

New strategy needed to reduce EU's environmental footprint - Comunicato stampa Parlamento europeo (in inglese) del 20.04.2012


venerdì 13 aprile 2012

Comunicato stampa del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio e resoconto dell’incontro con il Ministro dell’Ambiente Clini del 12/04/2012


Oggi pomeriggio il Ministro dell’ambiente Clini ha ricevuto una delegazione dei comitati anti discarica e inceneritore per illustrare le azioni che il suo ministero sta ponendo in essere per risolvere l’annoso problema dei rifiuti di Roma.
Nell’incontro, al quale questo Coordinamento ha preso parte, il Ministro ha esposto quanto segue:

l’azione del Ministero si riferirà a quanto stabilito dalla normativa europea, dalle leggi nazionali e dal piano rifiuti della Regione Lazio.
I 7 siti individuati per la discarica/inceneritore presentano tutti delle criticità. Il Ministro, ha dato mandato affinchè siano individuate e valutate anche altre località.
Il piano del Ministro prevede:

1. raccolta differenziata su tutta Roma, recupero dei materiali nobili quali plastica, vetro, metallo carta;
2. recupero della frazione umida per la produzione di compost di qualità;
3. valorizzazione energetica del residuo per mezzo di inceneritori;
4. discarica per il versamento della parte residuale del rifiuto proveniente dall’incenerimento.

In riferimento al punto 1 il Ministro ha affermato che, come già accade in molte città italiane e contrariamente a quanto affermato da qualcuno (leggasi alemanno), è possibile una raccolta differenziata con obiettivi ambiziosi. Il ministero metterà in campo risorse sia economiche che tecniche per supportare il comune di Roma e arrivare nel giro di un anno a percentuali molto alte di differenziata. Il recupero dei materiali sarà a cura del consorzio CONAI.

Rispetto al punto 2, saranno messe in campo risorse per l’ampliamento degli impianti per il trattamento meccanico-biologico dell’umido e la produzione di compost.

Il punto 3 prevede la piena efficienza degli impianti di incenerimento già esistenti (San Vittorino e Colleferro). Alla domanda se saranno costruiti nuovi inceneritori ha affermato che gli inceneritori saranno quelli già autorizzati (leggasi Albano) e quelli già esistenti.

Il punto 4 prevede l’individuazione di un sito per la discarica provvisoria e un sito per la discarica definitiva. Il Ministro ha affermato che il termine per l’individuazione della discarica provvisoria sarà il 30 aprile (sottoscrizione dell’accordo di programma). Il Ministro impegnerà la Regione Lazio affinché entro la fine di giugno sia individuata la discarica definitiva, che servirà come discarica di servizio residuale del rifiuto al termine del ciclo di trattamento.

Questo Coordinamento, nell’accogliere con piacere ma con il “beneficio di inventario” la notizia che su tutta Roma finalmente si farà la raccolta differenziata a partire da maggio, esprime grande preoccupazione e disaccordo per il ricorso all’incenerimento. Affermiamo fermamente che la differenziata è in antitesi all’incenerimento. La convenienza economica degli inceneritori chiamata “valorizzazione energetica”, è viziata dal contributo energetico denominato CIP6 di cui godono le fonti di energia rinnovabile. In questo modo un inceneritore, che produce energia bruciando rifiuti emettendo nell’aria sostanze tossiche quali le nanoparticelle (causa di tumori), è equiparato ad un impianti fotovoltaico. Ancora e per almeno 20 anni ci saranno popolazioni e territori esposti al veleno degli inceneritori.
Questo piano rifiuti contiene ancora elementi di forte preoccupazione che ci inducono a continuare la nostra giusta lotta per la difesa della salute e del territorio.
Invitiamo tutti i comitati e le popolazioni a non abbassare la guardia. Basta con il balletto dei siti per nuove discariche e basta con la costruzione e l’uso di inceneritori.
QUESTA LA LETTERA CHE ABBIAMO INVIATO ALLA COMUNITA' EUROPEA.

OGGETTO: Problema dei rifiuti a Roma e nel Lazio

Egregio Sig. Ministro

Le scriviamo a nome del "Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio" che rappresenta migliaia di persone a Roma e nel Lazio.

Ci rivolgiamo a Lei per chiederLe un Suo intervento diretto al fine di far rispettare la direttiva Europea sui rifiuti approvata nel 2008.

La direttiva, recepita dall’Italia nel 2010, indica chiaramente la gerarchia di azioni da seguire nella gestione dei rifiuti per “ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute umana e l’ambiente”, mettendo al primo posto prevenzione, riutilizzo e riciclo e relegando all’ultimo lo smaltimento in discarica.

Ad oggi non sono in atto, ne' tantomeno sono previste, strategie per il raggiungimento di questo obiettivo.

Nonostante questo, la maggior parte dei cittadini richiedono fermamente una soluzione, consapevoli che solo una corretta gestione dei rifiuti possa contrastare il sistema basato su discariche ed inceneritori.

Le alleghiamo documentazione fotografica che mostra le iniziative da noi intraprese al fine di ottener un incontro col nostro Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Prof. Corrado Clini. Tali misure sono state rese necessarie dal continuativo rifiuto del Ministro Clini di incontrare una nostra delegazione.

Le foto mostrano un membro della nostro Coordinamento che da giorni sta facendo lo sciopero della fame.

Dal nostro punto di vista e' incomprensibile che l’Europa, proattiva nell'intervenire in caso di problemi di natura economica degli Stati Membri, possa limitarsi a mere sanzioni pecuniarie quando si mette a repentaglio la salute e la vita di milioni di cittadini.

Le chiediamo, pertanto, di porsi come Garante e Vigile nei confronti dell’operato del Governo Italiano nell’ambito della gestione dei rifiuti.

RingraziandoLa per l’attenzione e sperando in un Suo intervento Le porgiamo cordiali saluti


SUBJECT: Waste Collection problems in Rome and Lazio

His Excellency,

We are writing to you on behalf of the "Zero Waste Coordination for Lazio", representing thousands of people in Rome and the Lazio region.

The aim of this letter is to request your direct involvement to convince Italy to fulfill its commitments to the European Waste Management Directive (2008/98/EC).

The Directive, received by Italy in 2010, clearly states the hierarchy of actions to be followed on waste management to “minimise the negative effects of the generation and management of waste on human health and the environment”. The Directive’s main priorities are prevention, re-use and recycling, and leave the creation of landfills and incineration as a last resort measure.

To date no such strategies or measures are in place – nor are they foreseen - to fulfill the objectives set by Europe for its Member States.

On the other hand, the overwhelming majority of our citizens are pressing for a solution, since only a correct waste management plan can counter and impede the current system based on landfills and incinerators.

Attached to this mail you can find a photographic collection showing activities undertaken to obtain a meeting with the Italian Minister of the Environment, Land and Sea Protection, Prof. Corrado Clini, PhD. These measures have become necessary because Minister Clini has repeatedly refused to meet our delegation.

The photos show a member of our organization taking part in a long-running hunger strike.

From our perspective, it is incomprehensible that Europe, so proactive when it comes to dealing with Member States’ economic problems, limits its action to a lame imposition of fines when the health and safety of millions of people is at serious risk.

We, therefore, respectfully ask you to supervise and monitor the actions of the Italian Government on this subject.

We look forward to hearing from you at your earliest opportunity and should you require any further information or clarification, please do not hesitate to contact us at any time.

Yours faithfully.

Post Malagrotta

Rifiuti, "Clini non ci ascolta"
Coordinamento scrive al commissario europeo

Di fronte al continuativo rifiuto del Ministro Clini di incontrare una delegazione del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio, i membri decidono di scrivere al commissario europeo dell'Ambiente in persona, Janez Potocnik. A lui chiedono di farsi “garante e vigile” dell’operato del governo italiano in materia di rifiuti e di intervenire “al fine di far rispettare la direttiva europea sui rifiuti approvata nel 2008”. Intanto prosegue il presidio sotto al ministero dell'Ambiente in attesa che vengano nominati i siti definitivi in alternativa a Malagrotta DI E. FARNISI

Il ministro Clini rifiuta di ascoltarli e loro si rivolgono alla comunità europea. Non accenna così a placarsi la protesta di migliaia di cittadini contro discariche e inceneritori a Roma e nel Lazio. Entro questa sera il titolare del ministero dell'Ambiente nominerà, d'accordo con Polverini, Alemanno e Pecoraro, i siti destinati a risolvere l'emergenza rifiuti nel Lazio. Ma i timori di associazioni, comitati e singoli cittadini restano: “Non faremo un passo indietro nel contrapporci alla realizzazione di nuovi impianti di incenerimento e discariche e non baratteremo la nostra salute e i nostri territori con imposizioni legate ad interessi di lobbies politico-industriali”. Lo dichiarano in una nota i membri del coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio che, di fronte al “continuativo rifiuto del Ministro Clini di incontrare una nostra delegazione”, hanno deciso di scrivere al commissario europeo dell'Ambiente in persona, Janez Potocnik. A lui chiedono di farsi“garante e vigile” dell’operato del governo italiano in materia di rifiuti e di intervenire “al fine di far rispettare la direttiva europea sui rifiuti approvata nel 2008”.

LA DIRETTIVA EUROPEA - Recepita dall’Italia nel 2010, la direttiva indica chiaramente la gerarchia di azioni da seguire nella gestione dei rifiuti, “per – ricorda il comitato nella nota - ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute umana e l’ambiente”. L'Unione europea chiedeva, così, all'Italia e in particolare alla regione Lazio di mettere al primo posto la prevenzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti. E solo in ultimo di pensare allo smaltimento in discarica, “Ad oggi – accusa nella lettera il coordinamento - non sono in atto, né tanto meno sono previste, strategie per il raggiungimento di questo obiettivo”. Malgrado ciò, “la maggior parte dei cittadini richiedono fermamente una soluzione, consapevoli che solo una corretta gestione dei rifiuti possa contrastare il sistema basato su discariche ed inceneritori”. “Dal nostro punto di vista – concludono nella nota - è incomprensibile che l’Europa, proattiva nell'intervenire in caso di problemi di natura economica degli Stati Membri, possa limitarsi a mere sanzioni pecuniarie quando si mette a repentaglio la salute e la vita di milioni di cittadini”.

IL PRESIDIO IN CORSO - Nel frattempo, continua il presidio dei comitati anti-discariche sotto al ministero dell'Ambiente, in attesa che arrivi l'annuncio ufficiale sulla scelta dei siti definitivi in alternativa a Malagrotta. Fra i manifestanti c'è anche Paolo Simonini, in sciopero della fame da otto giorni. “Un'ora sulla croce o trent'anni con la discarica", ripete da ieri accanto ai tanti cittadini che in questi lunghi otto giorni sono saliti sulla croce itinerante e ancora una volta fermi, nel richiedere al governo una strategia di gestione dei rifiuti che porti a "rifiuti zero".

Post Malagrotta

Rifiuti, dal tavolo tecnico ennesimo rinvio
Sit-in davanti al ministero dell'Ambiente

Rifiuti, crocifissione per protesta

"Entro il 30 aprile". Quanto espresso dall'assessore all'Ambiente della Provincia, Michele Civita all'uscita dal vertice. L'assessore al termine della riunione ha affermato che “non ci sono novità” e che “ci dobbiamo aggiornare sul testo dell'accordo di programma lunedì”. Oggi il vertice si è trasformato in un tavolo tecnico, mentre nella piazza di fronte al dicastero esplodeva la protesta di V. MORENO

“Entro il 30 aprile”. Questo quanto espresso dall'assessore all'Ambiente della Provincia, Michele Civita all'uscita dal vertice. L'assessore, al termine della riunione, ha affermato che “non ci sono novità” e che “ci dobbiamo aggiornare sul testo dell'accordo di programma lunedì”. Oggi il vertice si è trasformato in un tavolo tecnico, mentre nella piazza di fronte al dicastero esplodeva la protesta: “Non abbassiamo la guardia – dice Francesco Saltini, Comitato zero rifiuti Corcolle – protestiamo contro chi continua ad insistere in una politica dei rifiuti che va contro i nostri territori e la nostra salute. Confidiamo nella decisione del ministro”. Resta quindi l'attesa per la decisione che determinerà l'impegno verso la raccolta differenziata ed il piano transitorio, con l'individuazione del sito di raccolta che consentirà la chiusura di Malagrotta (scadenza della proroga: 31 dicembre 2012). Il 30 aprile diviene quindi data entro cui Clini conta di “adottare gli accordi ed i provvedimenti necessari a prevenire l'emergenza rifiuti a Roma”.

LA PROTESTA - Una grossa croce di legno, con alla base alcuni sacchi neri dell'immondizia con i nomi di diverse località laziali (Riano, Palidoro, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Rocca Cencia...) e, sopra, una donna che simula di essere crocifissa. Accanto ai sacchi neri la scritta: "La rivolta degli zero, i cittadini in croce per la monnezza di Roma". Così esponenti di Ecologisti e Reti Civiche Verdi Lazio, circa 200 persone in tutto, hanno manifestando sotto al ministero dell'Ambiente "per dire no alla localizzazione di una nuova discarica nel Lazio", mentre all'interno del ministero era in corso un tavolo tecnico sul post Malagrotta a cui non ha partecipato (come invece era stato annunciato) il ministro Corrado Clini. All'incontro, oltre a tecnici del ministero, sono presenti rappresentanti degli enti locali: Roma Capitale, Provincia, Regione e della struttura commissariale del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Oggi potrebbe non arrivare la comunicazione ufficiale sull'esito del tavolo tecnico e sulla scelta dei siti per il post Malagrotta.

Alcuni manifestanti reggono cartelli che ritraggono il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, con il naso da Pinocchio e la scritta "bugiardo", "ipocrita" e "sordo"; altri cartelli raffigurano il sindaco Alemanno, il presidente della Regione, Renata Polverini e il prefetto, Giuseppe Pecoraro, che si tappano gli occhi, le orecchie e la bocca e la scritta "Non vedo, non sento, non parlo".

Malgrado le dichiarazioni degli ultimi giorni della governatrice del Lazio, secondo cui la discarica di Malagrotta chiuderà definitivamente il 31 dicembre 2012, sono molti gli spettri della questione ancora da risolvere. Non esiste infatti ancora oggi un piano concreto e strutturale che consenta davvero la sostituzione del sito più grande d'Europa, con la raccolta differenziata ferma al 24%. Il timore dei comitati, degli ecologisti e delle reti civiche Verdi Lazio, della rete di associazioni, che da mesi lottano a fianco a fianco per scongiurare soluzioni devastanti per il territorio, è che si concluda ancora una volta con un “nulla di fatto”.

“È necessaria, da parte del governo, la revisione del piano rifiuti della Regione e la modifica del piano industriale dell’Ama – dice con una nota Nando Bonesso, consigliere regionale Verdi - bisogna inoltre procedere alla nomina di un commissario per incrementare la raccolta differenziata a Roma, al fine di rispettare l’obbligo di legge che pone, come tetto minimo, il raggiungimento del 65% di differenziato entro il 31 dicembre 2012”.

CLINI - Il ministro intanto invita a non "concentrare l'attenzione della gestione dei rifiuti sulle discariche, che sono la soluzione residuale". Secondo Clini "Roma entra nel sistema europeo uscendo da quello delle discariche, per cui la scelta della discarica è l'ultimo dei problemi". Prima "vengono la raccolta differenziata, il recupero dei materiali, quello dell'energia e poi, come dicono le direttive europee e le leggi nazionali, i rifiuti che rimangono alla fine di questa catena andranno in discarica". Per il ministro, "la concentrazione ossessiva sulla discarica genera problemi". In questo senso, "l'obiettivo - ha aggiunto - è quello di avere un accordo di programma con Comune, Regione e Provincia per costruire insieme un sistema europeo per la gestione dei rifiuti a Roma. Stiamo lavorando intensamente per avere un quadro di riferimento organizzativo e gestionale coerente con le direttive europee e con le leggi nazionali. Il nostro obiettivo - ha ribadito - è fare in modo che la Capitale d'Italia abbia un sistema dei gestione dei rifiuti all'altezza di quello delle altre capitali europee".

DIFFERENZIATA E COSTI DELL'AMA - Ciò che emerge dal rapporto di Legambiente, è l'enorme scarto tra costi e qualità del servizio al cittadino. L'Agenzia per il controllo dei servizi pubblici locali, nell'ultimo rapporto di gennaio 2012, afferma che “dal 2006 al 2011, i successivi Piani finanziari hanno modificato e aumentato le prestazioni di servizio rispetto agli accordi contrattuali (e conseguentemente anche il fabbisogno finanziario di Ama), senza tuttavia conseguire analoghi miglioramenti in termini di qualità del servizio e di risultati ambientali”. I fatti dicono che gli obiettivi della raccolta differenziata sono diminuiti con il tempo, mentre sono aumentate le quantità di rifiuti gettati a Malagrotta. "Nel 2005 l'obiettivo della differenziata è fissato al 25,1%, nel 2006 al 31,1%, nel 2007 al 26%, nel 2008 al 27%, nel 2009 al 21%, nel 2010 al 24%. Di contro, l'obiettivo fissato per le tonnellate di rifiuti in discarica ha un andamento altalenante: un milione nel 2005, 824mila tonnellate nel 2006, 910mila nel 2007, 584.600 nel 2008, 712mila nel 2009, fino a risalire a oltre un milione nel 2010".

DIFFIDA AD ALEMANNO - Sindaco diffidato. Questo il nuovo atto d'accusa di Legambiente nei confronti di Alemanno - pubblicato sulle pagine di ieri della cronaca romana del quotidiano La Repubblica - al fine di attivare subito la raccolta differenziata dell'organico attraverso il sistema del porta a porta estendendolo a tutta la città. Un contribuito che si vuole offrire sul tavolo di discussione che vede impegnati il ministro e gli amministratori del territorio di Roma, che da troppo tempo parlano “unicamente di discariche”. “L'organico costituisce il 33% dei rifiuti solidi urbani - dice Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, attraverso una nota dell'associazione - dunque immaginiamoci quanto potrebbe diminuire la quantità di rifiuti gettati in discarica se nella Capitale si procedesse alla raccolta degli scarti organici per poi lavorarli e trasformarli in compost, cioè in fertilizzante”.

IL SINDACO - "Legambiente fa un discorso assolutamente lunare – risponde Alamanno - per fare la raccolta differenziata porta a porta in tutta Roma servono i soldi che oggi non ci sono, se Legambiente ce li trova lo facciamo anche domani". "Quello indicato dal ministro Clini è un indirizzo programmatico che ci indica il fatto che noi tutti dobbiamo superare il concetto di discarica aggiunge in sindaco - Non dobbiamo aprire nuove discariche, ma chiuderle e fare in modo di non averne più bisogno. Per fare questo dobbiamo chiudere Malagrotta entro quest'anno e abbiamo bisogno che ci venga indicata un'alternativa valida anche perché faremo il massimo sforzo possibile per portare la differenziata a percentuali più importanti". "Quando mi sono insediato la differenziata era al 19 per cento - ha aggiunto - e oggi è oltre il 25 per cento: un bel passo in avanti in 4 anni. Dobbiamo però fare in modo di andare verso il 35 e possibilmente verso il 50%. Per fare questo abbiamo bisogno dell'aiuto del ministero". E a proposito dell'incontro di questa mattina al ministero dell'ambiente, il sindaco ha detto: "L'incontro sarà con i tecnici. Penso andranno gli assessori. Ci auguriamo di avere un'indicazione chiara sulle intenzioni del ministero. Quello di oggi sarà un incontro tecnico e speriamo che il ministro Clini scopra finalmente le carte e ci dica cosa vuola fare realmente".

"Stiamo aspettando che, dopo questa informativa, la riunione di oggi ci dia indicazioni su quali sono i siti alternativi. Appena ci saranno noi ci esprimeremo. A mio avviso, c'e' gia' una serie di proposte interessanti che vengono dalla Regione. Se il ministro fara' di meglio tanto di guadagnato. Penso che sia in condizione, tra pochi giorni, di decidere". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a margine dell'assemblea dei soci fondatori del Festival del Cinema, commentando l'incontro di questo pomeriggio tra il ministro Clini e il premier Monti. A chi gli domandava poi se servono finanziamenti dal governo per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata proposti dal ministro dell'Ambiente, il primo cittadino ha risposto: "Se la richiesta e' quella di andare oltre il 35 per cento, che e' il nostro obiettivo, e' indispensabile un aiuto da parte del governo".

POLVERINI - "L'incontro tra Clini e Monti significa che c'e' la giusta considerazione del premier perche' parliamo della Capitale d'Italia. Monti ha voluto, quindi, essere informato di tutte le attivita' che gli enti locali hanno messo in campo, quello che sta facendo il Prefetto, che e' anche Commissario di governo. Quindi era doverosa un'informativa a Monti che ha ascoltato il Prefetto per la prima volta dalla sua nomina". Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a margine dell'assemblea de soci fondatori del Festival del Cinema, commentando l'incontro di questo pomeriggio tra il ministro del'Ambiente, Corrado Clini, e il premier Mario Monti sulla questione rifiuti. "Alla fine troveremo una soluzione che non portera' l'emergenza a Roma, siamo sicuri di questo", ha concluso.

IL PD - "Si proceda in tempi brevi all’individuazione di un sito transitorio, Pian dell’Olmo oggi rappresenta l’ipotesi più credibile - il commento di Umberto Marroni, capogruppo Pd - Al di là della propaganda della destra è infatti necessario procedere realmente alla chiusura della discarica di Malagrotta per avviare il risanamento ambientale dell’area. Inoltre è indispensabile che Roma si prefigga di superare il tema della discarica puntando sul processo di raccolta differenziata e su una politica di impianti trasformando così il rifiuto in risorsa e ponendo Roma al livello delle altri capitali europee e rispettando così le indicazione dell’UE".

I NUMERI DI MALAGROTTA – Nel 1985 viene inaugurata l'apertura della discarica di Malagrotta, di proprietà del Consorzio laziale rifiuti (Colari), di proprietà di Manlio Cerroni. Il sito si estende su 160 ettari con 4mila tonnellate di rifiuti raccolte ogni giorno dalle strade della Capitale (150 milioni di tonnellate di immondizia ammassate, trattate, incenerite e riciclate dalla sua apertura ad oggi). La Regione ha stanziato 135 milioni per il triennio 2011-2013 per la raccolta differenziata, con l'obbiettivo del 65%. In base alla normativa Europea che vieta di inviare in discarica rifiuti allo stato grezzo, il sito di Malagrotta avrebbe dovuto chiudere il 31 dicembre 2007, ma le varie amministrazioni che si sono susseguite negli anni hanno prorogato questa data senza mai risolvere il problema. Secondo gli studi effettuati da Ispra e Arpa negli ultimi anni sui territori limitrofi al sito, ci sarebbe aumento di tumori e leucemie tra la popolazione con un inquinamento ambientale sopra i limiti.

Nel 2011, l'invaso di discarica è stato oggetto di una procedura di bonifica per l'inquinamento delle acque sotterranee accertato dall' Arpa, ma come dicono i residenti, “questo non è sufficiente, soprattutto se il sito subirà ulteriori proroghe”. Il rischio sanzioni da parte dell'Ue circa l'emergenza rifiuti del Lazio sembra ancora lontana, ma l'attenzione alla questione da Strasburgo c'è, ed è alta. I comitati aderenti alla rete “Zero waste Lazio” infatti, attendono di essere ricevuti per esporre loro, la questione.

IL TAVOLO ALLARGATO - Legambiente "chiede che venga conclusa con un tavolo allargato alle associazioni e ai comitati, la discussione sulla gestione dei rifiuti a Roma, adeguando gli obiettivi della differenziata al 65% previsto per legge e già praticato con successo in 1.290 comuni ricicloni italiani. Sembra attualmente inevitabile una nuova assurda proroga per la discarica di Malagrotta.
Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, critica fortemente le modalità di scelta del nuovo sito: "Se Malagrotta dovrà rimanere ancora aperta, è responsabilità soprattutto del lavoro fatto male per identificare i siti, viziato sin dall'inizio, prodotto in sostanza a partire da aree segnalate da vari progetti di imprese. Il siting va rifatto, normalmente è un soggetto terzo tecnico che incrocia su mappa le aree nel Comune rispetto a vincoli (di tutte le nature, idrogeologici e ambientali, archeologici, paesistici, ecc), criteri escludenti e criteri preferenziali arrivando a un primo elenco, sulla base del quale si effettuano i sopralluoghi e si verifica con le istituzioni locali e le parti sociali la reale praticabilità delle cose. Se fin dall'inizio fosse stata messa in atto questa normale modalità i vari Monti dell'Ortaccio, Corcolle, Riano, Fiumicino sarebbero stati esclusi, evitando il disastro al quale abbiamo assistito'”.

Veronica Moreno

domenica 1 aprile 2012


Rifiuti, incremento della differenziata strada prioritaria per evitare l’emergenza. No a deroghe ai vincoli ambientali

roma_malagrotta_discaricaIl Programma straordinario per Roma presentato mercoledì dal Ministro Clini è finalizzato a “raggiungere progressivamente nel triennio 2012-2014 l’obiettivo del 50% di materiale recuperato e la corrispondente riduzione dei rifiuti da conferire agli impianti di trattamento e quindi in discarica o termovalorizzatore”.

Si tratta di un obiettivo più modesto rispetto alla normativa nazionale (legge 296/2006), che prevede che entro la fine del 2012 deve essere raggiunto l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, alla direttiva europea (2008/98) ed al Piano regionale dei rifiuti della Regione Lazio del 18 gennaio 2012 che conferma gli obiettivi della legge nazionale.

Ma soprattutto, è una strada prioritaria per evitare l’emergenza rifiuti a Roma, visto che la discarica di Malagrotta avrebbe già dovuto essere chiusa e che la maggior parte dei sette siti individuati dalla Regione Lazio per nuove discariche sono soggetti a vincoli ambientali stabiliti dalle direttive europee e non derogabili. Considerando inoltre che le direttive europee e le norme nazionali prevedono che la discarica debba essere una soluzione residuale del ciclo di gestione dei rifiuti.

Per tutte queste ragioni la politica più realistica, e rispettosa delle leggi, per la gestione del ciclo dei rifiuti di Roma non può che essere basata sul recupero e riciclo di materia, e nel recupero energetico, come avviene nelle più importanti capitali europee e nelle Regioni più sviluppate dell’Italia. Mentre non è realistico superare un’emergenza ambientale con deroghe a vincoli ambientali che le direttive europee e le leggi nazionali considerano inderogabili.

Questa è la via maestra per evitare che Roma si avviti in una logica di emergenza che – come dimostrano gli ultimi 15 anni di “ emergenze rifiuti” un molte Regioni - ha come esito prevedibile il passaggio da un’emergenza ad un’altra con l’aggravamento delle situazioni di crisi.

Inoltre il ministro Clini ieri a Parigi, a margine del vertice Ocse ha incontrato il commissario europeo all’ambiente Janez Potočnik con il quale ha avviato una consultazione sulla situazione dei rifiuti di Roma e del Lazio, oggetto prima di una multa nel 2007 e poi di una pesante procedura di infrazione nel 2011.

Il Ministero dell’Ambiente conferma quindi l’impegno assunto nei confronti di Roma, ed a questo fine il Ministro Clini ha convocato tre riunioni tecniche per dare attuazione al “Programma straordinario per Roma”.

La prima riunione, convocata per il 4 aprile, è finalizzata ad individuare il piano operativo per “ridurre i quantitativi di rifiuti prodotti ed aumentare la quota della raccolta differenziata e del conseguente recupero di materia”. Nel corso della riunione saranno esaminati:

1. I dati della raccolta differenziata nel Comune di Roma;

2. Le proposte di miglioramento già avanzate;

3. L’impegno del Conai e dei Consorzi di filiera per aumentare la quota di raccolta differenziata e di recupero;

4. Il fabbisogno economico per incrementare raccolta differenziata e recupero;

5. Le possibilità di credito agevolato per sostenere i programmi delle imprese della filiera del recupero

6. La sperimentazione di un meccanismo di cauzione per alcuni contenitori di vetro, plastica o alluminio;

7. L’eventuale esigenza di adeguamento tariffario

Alla riunione sono stati invitati il Comune e la Provincia di Roma,il Commissario, il CONAI, i Consorzi di filiera, le società AMA ed E.GIOVI, Banca Impresa Lazio.

La seconda riunione, convocata per il 5 aprile, è finalizzata ad individuare il piano operativo per “rendere pienamente efficienti gli impianti di trattamento meccanico-biologico dei rifiuti (TMB), ai fini della produzione di una frazione biostabilizzata e di una frazione da destinare al recupero energetico”

Nel corso della riunione saranno esaminati

1.I dati sull’efficienza degli impianti

2.Il fabbisogno economico per sostenere l’efficienza degli impianti.

3. La possibilità di credito agevolato per sostenere gli investimenti

4. L’eventuale esigenza di adeguamento tariffario.

Alla riunione sono stati invitati il Comune e la Provincia di Roma, la Regione Lazio, il Commissario, le società AMA, GAIA, ACEA, COLARI , Banca Impresa Lazio.

La terza riunione, convocata per il 12 aprile, è finalizzata alla Individuazione del sito di discarica per la gestione transitoria e del sito per il conferimento A REGIME (2014) di non oltre il 20% dei rifiuti trattati

Alla riunione sono stati invitati il Comune e la Provincia di Roma, la Regione Lazio, il Commissario, l’Autorità di Bacino del Fiume Tevere, ISPRA