sabato 24 dicembre 2011
ROMA- 23 dicembre 2011-Babbo Natale, in viaggio verso la capitale, è stato vittima di un forte malore percorrendo
la via Aurelia all’altezza di Palidoro/Pizzo del Prete. Ha infatti saputo che alcuni governanti hanno intenzione di costruire qui la nuova discarica di Roma più un inceneritore,avvelenando l’intera zona e provocando malattie e tumori nella cittadinanza. E tutto a un passo dall’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù.Riportiamo di seguito la dichiarazione autentica di Babbo Natale:“Una discarica a Palidoro? Ma a chi diavolo è venuta questa idea, perdincibacco? Sono veramente indignato! Inquinare un luogo così bello, attentare alla salute dei cittadini e dei miei adorati bambini! Quando l’ho saputo ho perso i sensi, sono caduto dalla slitta e mi sono rotto un braccio e una gamba. E non mi sono rotto solo quelli! Basta discariche e inceneritori, basta con questi politici capaci solo di sporcare e avvelenare! Parola mia, hanno più corna loro di tutte le mie renne!”
NO AL PIANO RIFIUTI DI POLVERINI E ALLA MONNEZZA DI ALEMANNO NOA DISCARICHE E INCENERITORI IN TUTTO IL LAZIO SÌ ALLA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA
A cura del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio
www.coordinamentorifiutizeroperillazio.it
inforzlazio@gmail.com
giovedì 15 dicembre 2011
LAZIO: PIANO RIFIUTI SARA' VOTATO DOPO APPROVAZIONE BILANCIO | |
(ASCA) - Roma, 14 dic - Il voto definitivo sulla proposta di piano rifiuti del Lazio, in discussione alla Pisana, avverra' dopo l'approvazione del bilancio di previsione della Regione. Ad annunciarlo questa sera il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese, al termine di una giornata nel corso della quale l'Aula e' stata impegnata nell'esame di oltre cento emendamenti. |
mercoledì 14 dicembre 2011
Rifiuti, "in croce" alla Pisana
"Vogliono prorogare Malagrotta"

Mentre dentro si discute il Piano regionale fuori la manifestazione del Coordinamento Rifiuti Zero. Il “Cristo” è uno dei manifestanti di Pizzo del Prete, Paolo Simonini, che in passato è stato un attivista di Greenpeace. E’ legato con le braccia a una croce di legno che poggia su un Golgota fatto di sacchi di spazzatura con i nomi di Albano, Guidonia, Palidoro, Passoscuro, Ladispoli
LA DENUNCIA Malagrotta, Cerroni querela Apollonio "Scempio della verità"
IERI L'assessore Di Paolo: "13 impianti e la differenziata"
LA PROTESTA "Alemanno e Polverini come Pinocchio"
LA COMMISSIONE L'ok al piano, ora decide il consiglio
L'ANNUNCIO Il sindaco di Tivoli: "Chiuderò le strade per Villa Adriana"
LA MANIFESTAZIONE Gli anti-discariche in piazza LA FOTO GALLERY
Un uomo si è "crocifisso" davanti alla sede del Consiglio regionale. Non è uno spezzone di un film di Fantozzi (una sequenza di queste venne girata proprio alla Pisana), ma è la protesta inscenata dal Coordinamento Rifiuti Zero in occasione della discussione in Consiglio regionale del Piano rifiuti. Il “Cristo” è uno dei manifestanti di Pizzo del Prete, Paolo Simonini, che in passato è stato un attivista di Greenpeace. E’ legato con le braccia a una croce di legno che poggia su un Golgota fatto di sacchi di spazzatura con i nomi di Albano, Guidonia, Palidoro, Passoscuro, Ladispoli.
"SULLE DISCARICHE TROPPI INTERESSI" - E’ vestito con un sacco nero dell’immondizia con la scritta “Sono uno zero e voglio i rifiuti zero”. Sotto la collinetta di immondizia, la scritta “I cittadini in croce per la monnezza di Roma”. “Questo è solo un assaggio della nostra protesta – ha spiegato il Cristo-Simonini – Quando partirà sul serio ogni giorno faremo in modo che uno di noi sia sulla croce, in proteste itineranti”. “Nessuno ha interesse a far passare la proposta di legge popolare sui rifiuti perché si parla di zero discariche e inceneritori – ha aggiunto – Perché ci sono troppi interessi per fare discariche e inceneritori. Se Alemanno facesse un discorso come De Magistris di rifiuti zero, e cioè vendesse la spazzatura in Olanda, dove la comprano a caro prezzo, sarebbe molto diverso”. Simonini scherza con i cronisti sulla sua “crocifissione” e sulla protesta del Coordinamento: “Vogliono prorogare Malagrotta fino a giugno, può darsi che a Pasqua ci troverete ancora qui crocifissi”. Alla Pisana ora è presente una delegazione di manifestanti in presidio. Tra i manifesti, quello con la scritta: “Rifiutate di ascoltarci? Ci rivedremo alle urne”.
martedì 13 dicembre 2011
Illustrato in aula il piano rifiuti regionale
Di Paolo, nella sua relazione, ha ripercorso la cronistoria che ha portato all'approdo alla Pisana della proposta di deliberazione consiliare. "L'esigenza di approvare il piano in quest'aula - ha detto - comincia ad avere una tempistica abbastanza stretta. Nei primi giorni di dicembre abbiamo ricevuto tramite il ministero degli affari esteri un'ulteriore lettera per sveltire le procedure di approvazione". Ciò allo scopo di evitare un'accelerazione della procedura di infrazione in sede comunitaria per la mancanza del piano rifiuti, che risale all'anno 2002.
Due gli obiettivi generali del piano: chiusura del ciclo, per sventare qualsiasi situazione di emergenza, e il completo trattamento del "tal quale" prima del conferimento in discarica (già oggetto di una procedura di infrazione europea la scorsa estate). Per realizzare ciò il documento di pianificazione prevede una serie di azioni, tra cui la principale riguarda la raccolta differenziata. Sotto il profilo quantitativo, a supporto del previsto aumento delle percentuali fino al 65% entro il 31 dicembre 2012, è stato confermato lo stanziamento di 135 milioni di euro per il triennio 2011-2013 (senza tagli, conseguenti alle tre manovre nazionali). Inoltre, tra le novità introdotte, sono state sottoscritte dalle cinque Province le linee guida per la raccolta differenziata che permetteranno di uniformare le procedure in essere nei diversi comuni del Lazio. Sotto il profilo della qualità si punta invece a potenziare la filiera del riciclo e privilegiare la raccolta domiciliare (porta a porta).
Altra azione, definita come "qualificante" da Di Paolo, è il programma straordinario per riduzione e prevenzione - adottato in Italia da Lazio e Lombardia - che si rivolge a pubblica amministrazione, imprese e famiglie. Annunciata l'implementazione dell'impiantisca, con 13 nuovi impianti intermedi (di cui 8 di compostaggio e 5 di trattamento meccanico biologico). Di Paolo ha inoltre tenuto a precisare che lo "scenario di controllo", che si attiverebbe nel caso non venissero raggiunti gli obiettivi del piano: "Non è una scorciatoia per aggirare le norme nazionali oppure quelle europee per poter prendere strade che non si ha avuto coraggio di descrivere in maniera trasparente all'interno dello scenario di piano. È semplicemente uno scenario che rafforza lo scenario di piano, ma che in qualche maniera garantisce alla programmazione del piano stesso (che, ricordo, arriva fino al 2018) e contestualizza la situazione ereditata da questa Regione per far sì che non si possano trovare situazioni di emergenza e soprattutto che la Regione non arrivi impreparata rispetto a scenari non previsti". Il mancato inserimento, invece, del 'post Malagrotta' all'interno delle previsioni della proposta all'esame dell'Aula è stato spiegato dall'assessore alle politiche dei rifiuti con il fatto che "la legge chiede di inserire nel piano i criteri preferenziali ed escludenti per l'individuazione dei siti".
Prima della relazione di Di Paolo, i consiglieri Angelo Bonelli (Verdi), Ivano Peduzzi (FdS), Giuseppe Celli (Lista civica) e Vincenzo Maruccio (Idv) hanno sottoscritto una richiesta di sospensiva del dibattito in quanto - a loro dire - sul piano non era stato sentito il comitato tecnico scientifico per l'ambiente. Di Paolo ha replicato sostenendo che il comitato aveva dato parere positivo in merito alla coerenza della bozza di piano una settimana prima della sua adozione in Giunta, successivamente l'organismo è decaduto senza essere successivamente ricostituito. La proposta di sospensiva è stata respinta a maggioranza dall'Aula.