venerdì 13 aprile 2012

Post Malagrotta

Rifiuti, "Clini non ci ascolta"
Coordinamento scrive al commissario europeo

Di fronte al continuativo rifiuto del Ministro Clini di incontrare una delegazione del Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio, i membri decidono di scrivere al commissario europeo dell'Ambiente in persona, Janez Potocnik. A lui chiedono di farsi “garante e vigile” dell’operato del governo italiano in materia di rifiuti e di intervenire “al fine di far rispettare la direttiva europea sui rifiuti approvata nel 2008”. Intanto prosegue il presidio sotto al ministero dell'Ambiente in attesa che vengano nominati i siti definitivi in alternativa a Malagrotta DI E. FARNISI

Il ministro Clini rifiuta di ascoltarli e loro si rivolgono alla comunità europea. Non accenna così a placarsi la protesta di migliaia di cittadini contro discariche e inceneritori a Roma e nel Lazio. Entro questa sera il titolare del ministero dell'Ambiente nominerà, d'accordo con Polverini, Alemanno e Pecoraro, i siti destinati a risolvere l'emergenza rifiuti nel Lazio. Ma i timori di associazioni, comitati e singoli cittadini restano: “Non faremo un passo indietro nel contrapporci alla realizzazione di nuovi impianti di incenerimento e discariche e non baratteremo la nostra salute e i nostri territori con imposizioni legate ad interessi di lobbies politico-industriali”. Lo dichiarano in una nota i membri del coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio che, di fronte al “continuativo rifiuto del Ministro Clini di incontrare una nostra delegazione”, hanno deciso di scrivere al commissario europeo dell'Ambiente in persona, Janez Potocnik. A lui chiedono di farsi“garante e vigile” dell’operato del governo italiano in materia di rifiuti e di intervenire “al fine di far rispettare la direttiva europea sui rifiuti approvata nel 2008”.

LA DIRETTIVA EUROPEA - Recepita dall’Italia nel 2010, la direttiva indica chiaramente la gerarchia di azioni da seguire nella gestione dei rifiuti, “per – ricorda il comitato nella nota - ridurre al minimo le conseguenze negative della produzione e della gestione dei rifiuti per la salute umana e l’ambiente”. L'Unione europea chiedeva, così, all'Italia e in particolare alla regione Lazio di mettere al primo posto la prevenzione, il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti. E solo in ultimo di pensare allo smaltimento in discarica, “Ad oggi – accusa nella lettera il coordinamento - non sono in atto, né tanto meno sono previste, strategie per il raggiungimento di questo obiettivo”. Malgrado ciò, “la maggior parte dei cittadini richiedono fermamente una soluzione, consapevoli che solo una corretta gestione dei rifiuti possa contrastare il sistema basato su discariche ed inceneritori”. “Dal nostro punto di vista – concludono nella nota - è incomprensibile che l’Europa, proattiva nell'intervenire in caso di problemi di natura economica degli Stati Membri, possa limitarsi a mere sanzioni pecuniarie quando si mette a repentaglio la salute e la vita di milioni di cittadini”.

IL PRESIDIO IN CORSO - Nel frattempo, continua il presidio dei comitati anti-discariche sotto al ministero dell'Ambiente, in attesa che arrivi l'annuncio ufficiale sulla scelta dei siti definitivi in alternativa a Malagrotta. Fra i manifestanti c'è anche Paolo Simonini, in sciopero della fame da otto giorni. “Un'ora sulla croce o trent'anni con la discarica", ripete da ieri accanto ai tanti cittadini che in questi lunghi otto giorni sono saliti sulla croce itinerante e ancora una volta fermi, nel richiedere al governo una strategia di gestione dei rifiuti che porti a "rifiuti zero".

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