venerdì 13 aprile 2012

Post Malagrotta

Rifiuti, dal tavolo tecnico ennesimo rinvio
Sit-in davanti al ministero dell'Ambiente

Rifiuti, crocifissione per protesta

"Entro il 30 aprile". Quanto espresso dall'assessore all'Ambiente della Provincia, Michele Civita all'uscita dal vertice. L'assessore al termine della riunione ha affermato che “non ci sono novità” e che “ci dobbiamo aggiornare sul testo dell'accordo di programma lunedì”. Oggi il vertice si è trasformato in un tavolo tecnico, mentre nella piazza di fronte al dicastero esplodeva la protesta di V. MORENO

“Entro il 30 aprile”. Questo quanto espresso dall'assessore all'Ambiente della Provincia, Michele Civita all'uscita dal vertice. L'assessore, al termine della riunione, ha affermato che “non ci sono novità” e che “ci dobbiamo aggiornare sul testo dell'accordo di programma lunedì”. Oggi il vertice si è trasformato in un tavolo tecnico, mentre nella piazza di fronte al dicastero esplodeva la protesta: “Non abbassiamo la guardia – dice Francesco Saltini, Comitato zero rifiuti Corcolle – protestiamo contro chi continua ad insistere in una politica dei rifiuti che va contro i nostri territori e la nostra salute. Confidiamo nella decisione del ministro”. Resta quindi l'attesa per la decisione che determinerà l'impegno verso la raccolta differenziata ed il piano transitorio, con l'individuazione del sito di raccolta che consentirà la chiusura di Malagrotta (scadenza della proroga: 31 dicembre 2012). Il 30 aprile diviene quindi data entro cui Clini conta di “adottare gli accordi ed i provvedimenti necessari a prevenire l'emergenza rifiuti a Roma”.

LA PROTESTA - Una grossa croce di legno, con alla base alcuni sacchi neri dell'immondizia con i nomi di diverse località laziali (Riano, Palidoro, Cerveteri, Ladispoli, Fiumicino, Rocca Cencia...) e, sopra, una donna che simula di essere crocifissa. Accanto ai sacchi neri la scritta: "La rivolta degli zero, i cittadini in croce per la monnezza di Roma". Così esponenti di Ecologisti e Reti Civiche Verdi Lazio, circa 200 persone in tutto, hanno manifestando sotto al ministero dell'Ambiente "per dire no alla localizzazione di una nuova discarica nel Lazio", mentre all'interno del ministero era in corso un tavolo tecnico sul post Malagrotta a cui non ha partecipato (come invece era stato annunciato) il ministro Corrado Clini. All'incontro, oltre a tecnici del ministero, sono presenti rappresentanti degli enti locali: Roma Capitale, Provincia, Regione e della struttura commissariale del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Oggi potrebbe non arrivare la comunicazione ufficiale sull'esito del tavolo tecnico e sulla scelta dei siti per il post Malagrotta.

Alcuni manifestanti reggono cartelli che ritraggono il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, con il naso da Pinocchio e la scritta "bugiardo", "ipocrita" e "sordo"; altri cartelli raffigurano il sindaco Alemanno, il presidente della Regione, Renata Polverini e il prefetto, Giuseppe Pecoraro, che si tappano gli occhi, le orecchie e la bocca e la scritta "Non vedo, non sento, non parlo".

Malgrado le dichiarazioni degli ultimi giorni della governatrice del Lazio, secondo cui la discarica di Malagrotta chiuderà definitivamente il 31 dicembre 2012, sono molti gli spettri della questione ancora da risolvere. Non esiste infatti ancora oggi un piano concreto e strutturale che consenta davvero la sostituzione del sito più grande d'Europa, con la raccolta differenziata ferma al 24%. Il timore dei comitati, degli ecologisti e delle reti civiche Verdi Lazio, della rete di associazioni, che da mesi lottano a fianco a fianco per scongiurare soluzioni devastanti per il territorio, è che si concluda ancora una volta con un “nulla di fatto”.

“È necessaria, da parte del governo, la revisione del piano rifiuti della Regione e la modifica del piano industriale dell’Ama – dice con una nota Nando Bonesso, consigliere regionale Verdi - bisogna inoltre procedere alla nomina di un commissario per incrementare la raccolta differenziata a Roma, al fine di rispettare l’obbligo di legge che pone, come tetto minimo, il raggiungimento del 65% di differenziato entro il 31 dicembre 2012”.

CLINI - Il ministro intanto invita a non "concentrare l'attenzione della gestione dei rifiuti sulle discariche, che sono la soluzione residuale". Secondo Clini "Roma entra nel sistema europeo uscendo da quello delle discariche, per cui la scelta della discarica è l'ultimo dei problemi". Prima "vengono la raccolta differenziata, il recupero dei materiali, quello dell'energia e poi, come dicono le direttive europee e le leggi nazionali, i rifiuti che rimangono alla fine di questa catena andranno in discarica". Per il ministro, "la concentrazione ossessiva sulla discarica genera problemi". In questo senso, "l'obiettivo - ha aggiunto - è quello di avere un accordo di programma con Comune, Regione e Provincia per costruire insieme un sistema europeo per la gestione dei rifiuti a Roma. Stiamo lavorando intensamente per avere un quadro di riferimento organizzativo e gestionale coerente con le direttive europee e con le leggi nazionali. Il nostro obiettivo - ha ribadito - è fare in modo che la Capitale d'Italia abbia un sistema dei gestione dei rifiuti all'altezza di quello delle altre capitali europee".

DIFFERENZIATA E COSTI DELL'AMA - Ciò che emerge dal rapporto di Legambiente, è l'enorme scarto tra costi e qualità del servizio al cittadino. L'Agenzia per il controllo dei servizi pubblici locali, nell'ultimo rapporto di gennaio 2012, afferma che “dal 2006 al 2011, i successivi Piani finanziari hanno modificato e aumentato le prestazioni di servizio rispetto agli accordi contrattuali (e conseguentemente anche il fabbisogno finanziario di Ama), senza tuttavia conseguire analoghi miglioramenti in termini di qualità del servizio e di risultati ambientali”. I fatti dicono che gli obiettivi della raccolta differenziata sono diminuiti con il tempo, mentre sono aumentate le quantità di rifiuti gettati a Malagrotta. "Nel 2005 l'obiettivo della differenziata è fissato al 25,1%, nel 2006 al 31,1%, nel 2007 al 26%, nel 2008 al 27%, nel 2009 al 21%, nel 2010 al 24%. Di contro, l'obiettivo fissato per le tonnellate di rifiuti in discarica ha un andamento altalenante: un milione nel 2005, 824mila tonnellate nel 2006, 910mila nel 2007, 584.600 nel 2008, 712mila nel 2009, fino a risalire a oltre un milione nel 2010".

DIFFIDA AD ALEMANNO - Sindaco diffidato. Questo il nuovo atto d'accusa di Legambiente nei confronti di Alemanno - pubblicato sulle pagine di ieri della cronaca romana del quotidiano La Repubblica - al fine di attivare subito la raccolta differenziata dell'organico attraverso il sistema del porta a porta estendendolo a tutta la città. Un contribuito che si vuole offrire sul tavolo di discussione che vede impegnati il ministro e gli amministratori del territorio di Roma, che da troppo tempo parlano “unicamente di discariche”. “L'organico costituisce il 33% dei rifiuti solidi urbani - dice Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, attraverso una nota dell'associazione - dunque immaginiamoci quanto potrebbe diminuire la quantità di rifiuti gettati in discarica se nella Capitale si procedesse alla raccolta degli scarti organici per poi lavorarli e trasformarli in compost, cioè in fertilizzante”.

IL SINDACO - "Legambiente fa un discorso assolutamente lunare – risponde Alamanno - per fare la raccolta differenziata porta a porta in tutta Roma servono i soldi che oggi non ci sono, se Legambiente ce li trova lo facciamo anche domani". "Quello indicato dal ministro Clini è un indirizzo programmatico che ci indica il fatto che noi tutti dobbiamo superare il concetto di discarica aggiunge in sindaco - Non dobbiamo aprire nuove discariche, ma chiuderle e fare in modo di non averne più bisogno. Per fare questo dobbiamo chiudere Malagrotta entro quest'anno e abbiamo bisogno che ci venga indicata un'alternativa valida anche perché faremo il massimo sforzo possibile per portare la differenziata a percentuali più importanti". "Quando mi sono insediato la differenziata era al 19 per cento - ha aggiunto - e oggi è oltre il 25 per cento: un bel passo in avanti in 4 anni. Dobbiamo però fare in modo di andare verso il 35 e possibilmente verso il 50%. Per fare questo abbiamo bisogno dell'aiuto del ministero". E a proposito dell'incontro di questa mattina al ministero dell'ambiente, il sindaco ha detto: "L'incontro sarà con i tecnici. Penso andranno gli assessori. Ci auguriamo di avere un'indicazione chiara sulle intenzioni del ministero. Quello di oggi sarà un incontro tecnico e speriamo che il ministro Clini scopra finalmente le carte e ci dica cosa vuola fare realmente".

"Stiamo aspettando che, dopo questa informativa, la riunione di oggi ci dia indicazioni su quali sono i siti alternativi. Appena ci saranno noi ci esprimeremo. A mio avviso, c'e' gia' una serie di proposte interessanti che vengono dalla Regione. Se il ministro fara' di meglio tanto di guadagnato. Penso che sia in condizione, tra pochi giorni, di decidere". Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a margine dell'assemblea dei soci fondatori del Festival del Cinema, commentando l'incontro di questo pomeriggio tra il ministro Clini e il premier Monti. A chi gli domandava poi se servono finanziamenti dal governo per raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata proposti dal ministro dell'Ambiente, il primo cittadino ha risposto: "Se la richiesta e' quella di andare oltre il 35 per cento, che e' il nostro obiettivo, e' indispensabile un aiuto da parte del governo".

POLVERINI - "L'incontro tra Clini e Monti significa che c'e' la giusta considerazione del premier perche' parliamo della Capitale d'Italia. Monti ha voluto, quindi, essere informato di tutte le attivita' che gli enti locali hanno messo in campo, quello che sta facendo il Prefetto, che e' anche Commissario di governo. Quindi era doverosa un'informativa a Monti che ha ascoltato il Prefetto per la prima volta dalla sua nomina". Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a margine dell'assemblea de soci fondatori del Festival del Cinema, commentando l'incontro di questo pomeriggio tra il ministro del'Ambiente, Corrado Clini, e il premier Mario Monti sulla questione rifiuti. "Alla fine troveremo una soluzione che non portera' l'emergenza a Roma, siamo sicuri di questo", ha concluso.

IL PD - "Si proceda in tempi brevi all’individuazione di un sito transitorio, Pian dell’Olmo oggi rappresenta l’ipotesi più credibile - il commento di Umberto Marroni, capogruppo Pd - Al di là della propaganda della destra è infatti necessario procedere realmente alla chiusura della discarica di Malagrotta per avviare il risanamento ambientale dell’area. Inoltre è indispensabile che Roma si prefigga di superare il tema della discarica puntando sul processo di raccolta differenziata e su una politica di impianti trasformando così il rifiuto in risorsa e ponendo Roma al livello delle altri capitali europee e rispettando così le indicazione dell’UE".

I NUMERI DI MALAGROTTA – Nel 1985 viene inaugurata l'apertura della discarica di Malagrotta, di proprietà del Consorzio laziale rifiuti (Colari), di proprietà di Manlio Cerroni. Il sito si estende su 160 ettari con 4mila tonnellate di rifiuti raccolte ogni giorno dalle strade della Capitale (150 milioni di tonnellate di immondizia ammassate, trattate, incenerite e riciclate dalla sua apertura ad oggi). La Regione ha stanziato 135 milioni per il triennio 2011-2013 per la raccolta differenziata, con l'obbiettivo del 65%. In base alla normativa Europea che vieta di inviare in discarica rifiuti allo stato grezzo, il sito di Malagrotta avrebbe dovuto chiudere il 31 dicembre 2007, ma le varie amministrazioni che si sono susseguite negli anni hanno prorogato questa data senza mai risolvere il problema. Secondo gli studi effettuati da Ispra e Arpa negli ultimi anni sui territori limitrofi al sito, ci sarebbe aumento di tumori e leucemie tra la popolazione con un inquinamento ambientale sopra i limiti.

Nel 2011, l'invaso di discarica è stato oggetto di una procedura di bonifica per l'inquinamento delle acque sotterranee accertato dall' Arpa, ma come dicono i residenti, “questo non è sufficiente, soprattutto se il sito subirà ulteriori proroghe”. Il rischio sanzioni da parte dell'Ue circa l'emergenza rifiuti del Lazio sembra ancora lontana, ma l'attenzione alla questione da Strasburgo c'è, ed è alta. I comitati aderenti alla rete “Zero waste Lazio” infatti, attendono di essere ricevuti per esporre loro, la questione.

IL TAVOLO ALLARGATO - Legambiente "chiede che venga conclusa con un tavolo allargato alle associazioni e ai comitati, la discussione sulla gestione dei rifiuti a Roma, adeguando gli obiettivi della differenziata al 65% previsto per legge e già praticato con successo in 1.290 comuni ricicloni italiani. Sembra attualmente inevitabile una nuova assurda proroga per la discarica di Malagrotta.
Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio, critica fortemente le modalità di scelta del nuovo sito: "Se Malagrotta dovrà rimanere ancora aperta, è responsabilità soprattutto del lavoro fatto male per identificare i siti, viziato sin dall'inizio, prodotto in sostanza a partire da aree segnalate da vari progetti di imprese. Il siting va rifatto, normalmente è un soggetto terzo tecnico che incrocia su mappa le aree nel Comune rispetto a vincoli (di tutte le nature, idrogeologici e ambientali, archeologici, paesistici, ecc), criteri escludenti e criteri preferenziali arrivando a un primo elenco, sulla base del quale si effettuano i sopralluoghi e si verifica con le istituzioni locali e le parti sociali la reale praticabilità delle cose. Se fin dall'inizio fosse stata messa in atto questa normale modalità i vari Monti dell'Ortaccio, Corcolle, Riano, Fiumicino sarebbero stati esclusi, evitando il disastro al quale abbiamo assistito'”.

Veronica Moreno

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