Sulla discarica la politica tentenna Cerroni va avanti come una ruspa
Il presidente Colari: nel 2013 seconda linea gassificatore a Malagrotta
Sul futuro dello smaltimento dei rifiuti, o meglio, sul futuro delle discariche che accoglieranno l'immondizia romana, la politica tentenna, prende tempo, attende.
L'unico ad andare dritto come un
treno, è Manlio Cerroni, il presidente della Colari che gestisce
Malagrotta. Solo tre mesi fa pareva non ci fosse altra scelta. «Indietro
non si torna», era il leit motiv delle istituzioni. Le due discariche
temporanee di Riano e Corcolle erano considerate l'unica soluzione
rimasta. I tempi stringevano. La dead-line era il 31 dicembre 2011. Poi,
tutto a un tratto, i tempi si sono dilatati. Entro il primo gennaio
Malagrotta avrebbe dovuto chiudere e i due nuovi siti sarebbero dovuti
essere espropriati. Invece, agli sgoccioli del 2011, è arrivata la
proroga di sei mesi di Malagrotta. E adesso quella di Riano non pare più
l'unica alternativa. Il prefetto ha spiegato che da oggi verranno
occupate le cave di Quadro Alto per permettere «le verifiche
idrogeologiche per stabilire se il sito è idoneo». Pecoraro ha aggiunto:
«Se non è idoneo dovremo cambiare destinazione». Ed ecco che le
certezze di tre mesi fa hanno cominciato a sgretolarsi. Alemanno ha
subito chiesto di essere coinvolto: «Se ci sono altre ipotesi, ci
auguriamo che il prefetto verifichi e ci consulti». Polverini ha messo
le mani avanti: «L'importante è raggiungere l'obiettivo di individuare
nel più breve tempo possibile i siti. Siamo in una fase di verifica,
attendiamo». Eppure, le zone di Corcolle e Riano erano state scelte su
una rosa selezionatissima di sette aree papabili. Ad essere scartate
furono Pian dell'Olmo (sempre a Riano), Osteriaccia, Monti
dell'Ortaccio, Castel Romano. Pizzo del Prete, nel Comune di Fiumicino, è
stato invece scelto come luogo dove dovrà sorgere, tra tre anni, la
discarica definitiva. La svolta attendista su Riano ha suscitato le dure
critiche del capogruppo Pd in Regione Esterino Montino: «Apprendo con
stupore desolato che siamo ancora in una fase di verifica su Riano e
Corcolle. Ma le valutazioni sull'idoneità di questi siti andavano fatte
prima, non dopo. Si sono create aspettative a Malagrotta, data per già
chiusa sui manifesti e invece sarà operativa sicuramente fino a giugno e
quasi certamente fino a dicembre. Nello stesso tempo, si sono creati
allarmismi e tensioni in tutta la Regione». Ad avere le idee chiare,
invece, è Cerroni. Pochi giorni fa il Consiglio di Stato gli ha dato
torto rigettando il ricorso con cui aveva chiesto di annullare lo stato
di emergenza e, di conseguenza, l'esproprio di Quadro Alto a Riano. Sito
che, guarda caso, è stato comprato a ottobre proprio da Cerroni. Il «re
dei rifiuti» guarda già avanti: «La seconda linea del gassificatore di
Malagrotta non funziona perché non c'è ancora il finanziamento, ma è già
realizzata e nel 2013 potrà essere inaugurata. C'è un investimento di
200 milioni, un problema finanziario di non poco conto che, però, è in
via di soluzione». Cerroni tira dritto anche sull'altro inceneritore che
dovrebbe sorgere ad Albano e sui cui è atteso un pronunciamento del
Consiglio di Stato: «Se tutto va bene, nel 2013 dovrebbe essere
completato».Vai alla homepage
27/01/2012
Nessun commento:
Posta un commento