sabato 21 gennaio 2012

Piano rifiuti, Anagni e Paliano nell’ATO con Roma. Chi fermerà nuovo impianto TMB a Castellaccio?


ANAGNI – Tanto tuonò che piovve. Verrebbe da dire così. L’indomani la presentazione del Piano rifiuti regionale da parte della Giunta Polverini e l’approvazione dei primi emendamenti, scrivemmo da queste colonne che i territori comunali di Anagni e Paliano sarebbero rientrati nell’Ambito territoriale Ottimale (ATO) della Provincia di Roma.

Questo significava che la mancanza dell’istituzione di un ATO specifico della città di Roma avrebbe dirottato, se possibile, i rifiuti della Capitale anche in Ciociaria. Col passare dei giorni e la scoperta delle Determine degli uffici regionali competenti, nonchè le manifestazioni più palesi delle intenzioni dei due grandi gestori del ciclo dei rifiuti di Roma e cioè le società AMA e Acea, che hanno idenitificato nella zona del Castellaccio nel comune di Paliano, alle porte di Anagni, un’area idonea alla costruzione di un impianto per il Trattamento Meccanico-Biologico dei rifiuti (leggasi discarica), ecco che scatta l’allarme comune e preoccupato di cittadini, associazioni ambientaliste e istituzioni. Triste dire l’avevamo detto. Più triste vedere che intanto il Piano rifiuti ieri è stato licenziato dal Consiglio regionale del Lazio, e Anagni e Paliano sono collocati proprio in quell’ATO lì, pronti al sacrificio. A prestare un pezzo della loro terra ai rifiuti della Capitale, come se questi territori non avessero già tanti problemi in casa loro dal punto di vista ambientale. Non è chiaro se c’è una regia comune rispetto alle scelte politico-economiche. Speriamo di no. Meglio credere che in queste scelte scellerate ci sia approssimazione oppure razionale cinismo ma non strategia. Sarebbe un colpo doppio perla Ciociaria. E pensare che questa terra vanta un esponente alla Presidenza del Consiglio regionale (Mario Abbruzzese) e un altro (anagnino) alla guida del Gruppo consiliare PdL, il più forte nella maggioranza, Franco Fiorito. Nelle settimane turbolente che hanno preceduto l’approvazione di questo Piano rifiuti nessuno di loro ha fatto udire la sua voce su questa vicenda che riguarda Paliano e Anagni se non per commenti postivi e generalisti (vd Abbruzzese). A che gioco stanno giocando non ci è dato sapere. Per ora resta in piedi un’esile speranza per vedere scongiurata l’ipotesi di un impianto TMB al Castellaccio. Lo stesso Piano regionale infatti, nella parte relativa alla pianificazione degli impianti, attesta che “gli impianti di trattamento meccanico biologico già presenti e autorizzati consentono il raggiungimento dell’autosufficienza in tutti i Sub ATO a partire dal 2015. Negli anni precedenti i Sub ATO di Latina (fino al 2014) e Rieti (fino al 2015) non risultano autosufficienti (gli impianti necessari per assicurare l’autosufficienza di questi Sub ATO sono già autorizzati ma non ancora realizzati)”. Pertanto sia nell’ATO della Provincia di Roma che in quello della Provincia di Frosinone, la capacità degli impianti di TMB esistenti supera di gran lunga il quantitativo di rifiuti indifferenziati prodotti. Una sottile speranza a cui ha fatto appello il consigliere regionale d’opposizione (PD) Francesco Scalia in un ordine giorno che però ancora non è stato discusso dall’Aula consiliare, e su cui il consigliere provinciale Mario Felli ha chiesto l’impegno dell’amministrazione provinciale di Frosinone. E in attesa che l’Aula discuta e che arrivino risposte politiche, un’altra esile speranza si fa strada, sta volta dentro le nostre case. Differenziare di più la nostra immondizia, e produrre tutti meno scarti che vanno nell’indifferenziato, significherà ridurre la necessità di discariche di questo tipo. Il futuro sembra ancora nelle nostre mani. Anzi, nei nostri secchi! Intanto l’unica vera opportunità che i cittadini hanno è quella di far sentire, da soli, la loro voce forte e potente: nella disastrata Valle del Sacco non abbiamo proprio bisogno di un’altra discarica. Se ne facciano una ragione.

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