giovedì 29 marzo 2012



Il Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio esprime le sue perplessità rispetto al “Piano per Roma” esposto oggi dal Ministro Clini.


. La montagna ha partorito un topolino. Da un ministro ambientalista ci saremmo aspettati un deciso cambio di rotta verso una filosofia della gestione dei rifiuti che avesse inizio da una maggiore riduzione degli stessi e che proseguisse con la raccolta differenziata spinta porta a porta.

Non possiamo non domandarci perché l’obiettivo fissato dal Ministro, sia il raggiungimento del solo 50% della raccolta differenziata su Roma e non il 65% così come impone la Comunità Europea.

Siamo fermamente convinti che il rilancio dell'uso di inceneritori rappresenti di fatto la negazione di un serio e concreto impegno verso la raccolta differenziata, infatti un inceneritore per funzionare bene, ha bisogno di molte calorie e queste possono essere offerte solamente dalla combustione di plastica, legno e carta.


In tutta Europa assistiamo alla chiusura degli impianti di incenerimento, sia per la loro indiscussa nocività, sia per la mancanza di "combustibile" dovuta al progressivo aumento della differenziata porta a porta.


In riferimento poi, ai sette siti originariamente presi in considerazione, dalla lettura del "Piano per Roma" si comprende bena che la scelta verrebbe ristretta a due soli: Monti dell'Ortaccio e Pizzo del Prete, questo in piena continuità con la logica discariche/inceneritori, inoltre, l’individuazione viene a basarsi esclusivamente su semplici studi preliminari.


Il Coordinamento Rifiuti Zero per il Lazio continuerà a chiedere una nuova gestione dei rifiuti basata sulla raccolta porta a porta spinta che non preveda più il binomio discarica-inceneritore.


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