giovedì 1 settembre 2011

Discarica a Pizzo del Prete, Ladispoli ricorre al Tar

30 agosto 2011

discaricaLADISPOLI – “Aprire una discarica a Pizzo del Prete significa mettere definitivamente in ginocchio un territorio di grande valore agricolo e naturalistico già ampiamente compromesso dalla centrale a carbone di Civitavecchia, dal sito di Malagrotta, che entro il 31 dicembre dovrà chiudere, e dall’avanzare di quello Cupinoro”.

A parlare è il sindaco Crescenzo Paliotta che ha annunciato che il comune di Ladispoli affiancherà il ricorso al Tar presentato dal Comitato Rifiuti Zero e dai cittadini contro  l’ipotesi di  realizzare un impianto di smaltimento della spazzatura praticamente al confine con il territorio di Cerveteri e con Marina di San Nicola.
“Si tratta di un progetto – ha continuato Paliotta – concepito  senza alcun confronto con i comuni del territorio ed è anche contro i piani di trattamento, differenziazione e riciclaggio dei rifiuti annunciato dalla Regione Lazio. Se da una parte tutti i comuni del litorale a nord di Roma puntano ad arrivare al cento per cento di raccolta differenziata dall’altra si troveranno, loro malgrado, a cozzare ancora una volta contro l’intollerabile concezione che vede portare fuori dalla Capitale i problemi e mantenere invece i privilegi alla città capoluogo. A questo dobbiamo anche aggiungere il fatto che dobbiamo farci carico, con un trasferimento pro capite che è mediamente sei volte più basso di quello di Roma, dei servizi necessari per i molti cittadini che dalla Capitale si sono trasferiti nelle nostre città”.
“Siamo veramente preoccupati – ha sottolineato Paliotta – anche perché la nuova discarica che dovrebbe essere pronta tra quattro anni in linea d’aria si trova vicinissima all’ospedale pediatrico Bambin Gesù. Infine ci si chiede perché la scelta dovrebbe cadere proprio su Pizzo del Prete, un sito che, nello studio redatto dalla Regione Lazio, è considerato uno dei meno adatti?  A questo si aggiunge anche il  problema della discarica provvisoria visto che Malagrotta chiuderà a fine anno e che la nuova dovrebbe essere pronta tra quattro anno. E, beffa nella beffa, sembra che in questi giorni si stiano effettuando anche dei lavori di sbancamento a Testa di Cane, praticamente a due passi da Malagrotta. Come dire insomma che Campidoglio e Regione Lazio continuano a scambiare il nostro territorio per la pattumiera della capitale. Un progetto scellerato contro cui siamo pronti a mobilitare i cittadini”.
fonte: http://www.centumcellae.it

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